LETTERA ALLA MIA CITTÀ. C’È UN SOLO COLPEVOLE. IL PREGIUDIZIO
“Scrivo nonostante lontana qualche chilometro da casa e dal mio paese. Scrivo perché il giro di informazione di violenza perpetrato a cura degli extracomunitari sia degenerata in sentimenti di xenofobia. Indubbiamente é più facile puntare il dito contro qualcuno ricercando il giusto Caprio espiatorio. Eppure, la verità è che non esiste un colpevole in tutto ciò se non il facile pregiudizio che ormai si propaga a macchia d’olio. Scippi, violenze sono parte di una società che indipendentemente dal colore della pelle, colpiscono e sporcano la nostra città, forse da sempre. C’era silenzio quando il persecutore aveva la pelle bianca. E ora?
Ora, a scrivere è la figlia della donna derubata e aggredita da un uomo di colore la scorsa settimana. Forse dovrei avere tutte le ragioni per dire “mandiamoli a casa”, ma proprio non ci riesco. Sarei ipocrita nello scrivere che non ci abbia pensato. Allo stesso tempo sono consapevole che nella mia Gioia ci sono associazioni che si occupano dell’integrazione di tanti ragazzi extracomunitari che sono qui per lavorare e vivere in pace. È a loro che faccio appello oggi.
Ora è necessario ricominciare nuovamente a consolidare il nostro paese nel suo essere “gioioso” e “gioiese”. Insieme”.