CONTINUA IL DEGRADO DI MONTURSI. UNA NUOVA DENUNCIA
Delle discariche a cielo aperto nell’agro di Montursi abbiamo spesso scritto su segnalazione del nostro amico/collaboratore Giacomo Magistro, ma anche dei residenti e non solo. Oggi, a seguito della denuncia di un’abitante della frazione di Montursi, la signora M.A. torniamo a scrivere del degrado in cui versa l’agro puntando i riflettori sullo storico fontanile, unico approvvigionamento di acqua potabile a sette chilometri da Gioia che tanto sollievo recò negli anni passati ai residenti, prima costretti a raggiungere Gioia e riempire taniche e bottiglie da riportare a casa.
Le foto mostrano la cruda realtà: acque torbide, rifiuti ed assenza totale di manutenzione alla vasca in cemento.
Ricordiamo che Montursi è frazione amministrativa di Gioia, un borgo rurale a cui dagli anni ’50 agli anni ‘70 venivano assicurati servizi decentrati.
Oggi vi regna un abbandono che stringe il cuore e fa rivoltare nella tomba uomini come il dottor Erasmo Pastore che tanto si prodigarono perché quella fontana fosse costruita.
“Abituati, ormai, a tale scempio, quasi non vi si fa più caso. La fontana ha una struttura in cemento, e al posto dello scolo vi è una vasca di ristagno torbida ed inquinata. Sicuramente un tempo era strumento di abbeveratoio di animali – dichiara la residente – ma oggi proprio non si può sopportare tale situazione. Oltre allo sporco inquantificabile, regnano sovrani sciami di zanzare e insetti vari. Essendo per altro a ridosso della strada, frequentata soprattutto in estate da residenti e ragazzini in bici, i rischi alla salute causati dal degrado non sono pochi. Basti pensare di quanti germi sia le mosche che le zanzare divengono veicolo! Ed anche l’odore è insopportabile”.
Le foto mostrano oltre all’acqua torbida e maleodorante, anche rifiuti – frutto di incuria e inciviltà o trasportati dal vento.
Una visione che contrasta fortemente con la terra rigogliosa in cui vivono circa 700 persone, molte delle quali operosissime, dedite all’allevamento ed all’agricoltura e fortemente attaccate al loro territorio.
Oltre tutto la pineta, la chiesetta ed il percorso attrezzato attraggono numerosi turisti provenienti non solo da Gioia ma anche dai paese limitrofi.
Nella zona – meta di scampagnate e pic-nic – insistono anche pizzerie, bar e due B&B. Un simile scempio non può essere tollerato ed occorre porvi rimedio.
Che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ma una soluzione va trovata.