“INTERMITTENZE DEL CUORE” LE POESIE DI ANNA DE STEFANO
Una poesia evocativa, ricca di rimembranze, quella della professoressa Anna De Stefano che ha esordito, giovedì 4 novembre, presso la suggestiva cornice di Spazio Unotre, messa a diposizione, con grande gentilezza e sensibilità nei confronti della cultura, da Mario Pugliese.
Una poesia che tende a valorizzare l’interiorità, nella quale emergono i ricordi dell’infanzia: “Mi rivedo bambina/ penetra ed inebria il profumo della primavera …”. Ritorna l’immagine della palla che rimbalza instancabile, dove si riesce ad intravedere quel senso di amara sospensione, così comune all’uomo novecentesco.
Emergono i suoi pensieri tra “le intermittenze del cuore”, quelle stesse intermittenze che facilmente riportano a Proust, e a quella ricerca del tempo perduto. Ne la “recherche”, il recupero memoriale costituisce la più autentica forma di conoscenza, e le intermittenze del cuore – più volte citate dalla professoressa nelle sue liriche – riescono ad illuminare e a riportare in vita quel passato che, a volte, ci sembra sepolto e dimenticato.
Giacomo Leronni, che ha commentato le liriche della professoressa, afferma: “[…] La poesia è proprio questa, la luminaria della nostra esistenza… l’immagine della luminaria è significativa, perché la poesia altro non è che una porta sul buio, un incessante lavoro di scavo”. In proposito in una poesia dedicata al figlio scrive: “Fisso i ricordi per non dimenticarli mai”!
Importanti, infatti, nella poesia di Anna De Stefano, sono le relazioni umane, la cui rilevanza, a volte, forse spesso, ci sfugge. Troviamo nei suoi versi la stoica resistenza della madre che guida i propri figli; la nostalgia e la richiesta di felicità. È una poesia che Giacomo Leronni definisce dell’attesa… .
“Dolce il tramonto alla sera/ nell’attesa non c’è più dolore […]”, così ad un certo punto dell’incontro recita l’affascinate voce di Fiorella Cardilli, alla quale è stata affidata la lettura delle liriche della professoressa De Stefano.
Descritti alla perfezione sono i paesaggi dell’anima che esprimono il bisogno concreto di integrità e armonia. Esplicato, inoltre, con coraggio il rapporto con la divinità, il suo forte sentimento religioso. D’altronde la poesia, secondo Anna De Stefano, ha bisogno della verità e di coraggio, ed aggiunge: “Bisognerebbe fare il deserto attorno a se stessi ed espropriarsi del sé. Dal deserto dell’anima nasce la poesia … La poesia è sorgente del deserto … è sentirsi esistere”.
Bellissimo il sottofondo musicale affidato alla tastiera di Giuseppe Zeverino – giovane e talentuoso alunno della professoressa – che ha scelto la raffinatezza delle note di Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi e i chiaroscuri di Deborah Angelillo.