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Cronaca

Giovane gioiese aggredisce infermiere nel Pronto Soccorso del Miulli

ospedale Miulli

pronto-soccorsoNella notte tra sabato, 27 gennaio e domenica, un infermiere del Pronto Soccorso dell’Ospedale Miulli è stato vittima di una vera e propria aggressione ad opera di un gioiese, il quale si era recato insieme alla sua ragazza ed una coppia di amici presso il nosocomio, dopo aver battuto la testa, pretendendo a tutti i costi di poter effettuare una risonanza magnetica.

L’infermiere, dopo aver prestato soccorso al giovane ed essersi accertato che non avesse perso conoscenza o riscontrato vuoti di memoria, ha cercato di spiegargli che non era possibile effettuare l’esame su richiesta. La discussione si è accesa, l’uomo ha dichiarato con tono di sfida di avere vuoti di memoria e preteso l’esame. Si è scatenato un diverbio. La presenza della guardia giurata non è riuscita a contenere l’aggressività del giovane, il quale di fronte alla risolutezza dell’operatore, dalle parole è passato ai fatti e lo ha aggredito, causandogli ecchimosi e contusioni. All’arrivo delle forze dell’ordine l’aggressore ha ribadito le sue ragioni e dichiarato, mostrando un tesserino, di essere dipendente del Ministero della Difesa.

Fermo restando che il ricorso alla violenza verbale e fisica va sempre condannato e che evidentemente la presenza di personale addetto alla vigilanza non offre reali garanzie di protezione agli operatori sanitari in simili frangenti, quali tutele, quali garanzie per poter operare in tutta sicurezza hanno infermieri e dottori al servizio in un pronto soccorso?

Operatori che oltre tutto – essendo alle prese con continue emergenze e codici rossi che spesso non consentono di poter assistere nello stesso momento tutti coloro che ricorrono alle cure -, sono costretti a seguire un protocollo in attesa del dottore che effettuerà una diagnosi precisa, prescrivendo nel caso gli esami necessari e far fronte all’ansia che talvolta diventa insofferenza dei pazienti, costretti a lunghe attese, in particolare se nello stesso frangente subentrano casi gravi.

Ricordiamo che il Miulli copre un bacino di utenza molto esteso, a seguito della chiusura nell’intera provincia di ospedali e punti di primo soccorso per ridurre i costi della sanità… con questi tragici effetti collaterali.

 

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