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LUNETTA SAVINO: PUBBLICO SODDISFATTO A META’ -foto-

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lunetta-savino-luci-effettiCon “Bene mio, core mio” inaugura la stagione teatrale con una ventata di “napoletanità” che invita al sorriso, ma anche suggerisce riflessioni su situazioni meno “vissute”, oggi , rispetto al passato, eppur attuali.

Lunetta Savino ha interpretato Chiarina, un ruolo partenopeo non facile per chi pur appartenendo di diritto e per DNA al “Sud”, non possiede a pieno la musicalità napoletana, a differenza di Bruno Colella che Napoli la vive in un pulsante e ritmico intercalare.

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La rappresentazione dalla curatissima regia, anch’essa a firma di Colella, si è avvalsa di scenari inconsueti.

Uno schermo per introdurre attraverso filmati registrati in perfetto “incastro scenico” i personaggi, ed un lucernaio con nuvole vaganti molto suggestivo, per scenografia.

Gli effetti scenici e filmici hanno, sia pur su temi diversissimi, suggerito un chiaro rimando della “teatronica” ideata da Osvaldo Angelillo nella sua ultima performance teatrale.

lunetta-bellezza-teutonicaIn “tono” la musica, anch’essa “napoletana” D.O.C. affidata alle note di Bennato.

La commedia di Eduardo De Filippo, pur non essendo tra le più rappresentate, ha reso a pieno il clima di morboso attaccamento che Chiarina, sorella nubile e possessiva ha verso suo fratello Lorenzo (Bruno Colella), in particolare quando l’equilibrio si rompe con l’arrivo di una teutonica, sconvolgente bellezza.

Ma il destino ha in serbo per Chiarina un’ultima estrema illusione, l’amore “interessato” di Filuccio.lunetta-fratello-spasimante

Teatro colmo e pubblico soddisfatto hanno salutato questo esordio teatrale, anche se in molti lamentano la scarsa informazione su orari e iniziative legate all’evento.

Delusione anche tra gli studenti dei licei, illusi da uno sconto “stratosferico” (soli 5 euro a testa per gruppi da “classe”), vistisi poi ritrattare l’offerta, vincolata alla disponibilità di posti in second’ordine che, nel 90% dei casi risulta sempre stracolmo.

lunetta_savino_applausiA tal proposito ci si chiede se il famoso premio in denaro per i migliori redattori di articoli su teatro, proposto lo scorso anno, sia mai stato erogato.

Da voci di corridoio, dopo un drastico ridimensionamento della già esigua cifra, ad oggi neanche un euro risulterebbe essere stato “donato”. D’altra parte se persino “in concorso” si macina poco, a fronte di un costo di biglietto intero, a che pro impegnarsi per… nulla?

Si ringrazia Mario di Giuseppe per aver realizzato la gallery e e per averla messa a disposizione della redazione di GioiaNet.

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