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Cronaca

Piazza Pinto. Investita da una bici finisce in ospedale

ambulanza generica

20200711-191612 Un incidente solo in apparenza banale ha compromesso la salute di una nostra concittadina: la 42enne gioiese R.G., investita da una bicicletta mentre era sul marciapiede di Piazza Pinto, intorno alle 21. Come ogni sera portava a spasso i suoi due cagnolini.

Ero appena salita sul marciapiede quando sono stata investita alle spalle da una bici guidata da una ragazzina che di certo correva veloce per non aver fatto a tempo a frenare o evitarmi. L’urto è stato particolarmente violento. Sono stata sbalzata sul pavimento, la ragazza e la bici mi sono rovinate addosso e mi sono ritrovata con il manubrio tra lo sterno ed il collo. Non riuscivo né a respirare né a parlare, provavo una terribile sensazione di schiacciamento, il busto sembrava paralizzato… confesso di aver avuto paura. La ragazza spaventata continuava a chiedere scusa, ma non riuscivo a risponderle. Mi è stato riferito che era agitatissima ed a un certo punto è scappata via, forse temendo le conseguenze. Comprendo il suo stato d’animo…!”

Alcuni dei presenti, stando a quanto detto dopo l’incidente, conoscono la ragazza e potrebbero testimoniare sull’accaduto, anche perché sono intervenuti i Carabinieri. 20200711-191914

“Dopo un tempo ragionevolmente breve – continua la signora -, è giunta un’ambulanza da Sammichele, quella di Gioia era impegnata in un altro soccorso. Gli operatori sanitari mi hanno spostato con grande cautela, temendo fratture. Giunta al Pronto soccorso del Miulli la dottoressa in servizio, senza visitarmi, mi ha fatto spostare dalla barella e mi ha mandato in radiologia, dove mi sono state fatte delle radiografie che pare avessero dato esito negativo. Mi hanno somministrato una flebo con antidolorifici e sono stata rimandata a casa con tre giorni di prognosi. In realtà, invece di stare meglio i dolori sono aumentati e quando il dottore mi ha visitato, ha intuito che qualcosa non andava, per cui sono tornata al Pronto soccorso del Miulli. Questa volta dagli esami fatti sono risultati una lesione costale, una distorsione cervicale a causa della quale ho dovuto indossare il collare e un versamento pleurico. Ora sono a casa, mi muovo il meno possibile e mi sto curando con cortisone e antibiotici. Non so spiegarmi perché i primi esami abbiano dato un esito diverso, non voglio polemizzare, ma ritengo che una visita più accurata sarebbe stata forse opportuna.”

Se ad essere investito con la stessa dinamica fosse stato un anziano, probabilmente oggi scriveremmo ben altro. Il problema da affrontare è serio e richiede un intervento istituzionale deciso.

Da tempo nei giardini pubblici, in modo particola Piazza Pinto, biciclette in corsa e pallonate mettono a repentaglio la salute di chi vi sosta o passeggia, in particolare se anziani o bambini. Mentre le norme nei confronti di chi porta a spasso un cane sono severe, si è molto più perm20200711-193855issivi nei confronti dei ragazzi. Il controllo è scarso, le telecamere inesistenti, il senso civico anche.

La polizia municipale – da sempre sotto accusa in questi casi – come giustamente osservato dalla signora R.G. non ha colpa, sono in pochi per controllare un territorio così ampio, occorrerebbe assumere altri vigili oppure trovare soluzioni alternative, individuando luoghi più adatti e sicuri al “libero sfogo” dei nostri giovani. Non è difficile, basta avere la volontà politica di farlo.

E nell’attesa come tutelarsi? I ragazzi hanno bisogno di spazi per giocare, fare sport, ma anche gli adulti hanno il diritto di fruire degli stessi spazi in sicurezza. Il problema è di natura educativa e civica. Occorre educare i ragazzi al rispetto delle persone e dei luoghi, controllarli, guidarli e se necessario adottare provvedimenti severi. Laddove la famiglia, come spesso accade, è assente, questo ruolo deve essere svolto da tutti: forze dell’ordine e cittadini comuni, altrimenti questi luoghi diverranno sempre più pericolosi e coloro che li frequentano meno tolleranti. Prevenire è un imperativo!

Auguriamo a R.G. – una donna davvero dolce, garbata e molto sensibile, che avrebbe a buon diritto potuto lanciare strali e fulmini su malasanità, adolescenti, polizia municipale assente – di guarire al più presto e cancellare con una bella vacanza il ricordo di questa brutta avventura.

 

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