“Spariti 750milioni di vecchie lire”. La disperazione di Ottavio Temperato
Ottavio Temperato, 84 anni, di Gioia del Colle, dall’età di 11 anni ha fatto il venditore ambulante. Nell’intervista rilasciata a Luigi Pelazza, per la trasmissione di Mediaset, Le Iene, ha raccontato che tutti i suoi soldi risparmiati in circa 70 anni di lavoro (circa 750 milioni di vecchie lire) e messi in banca dal 1987 al 1995 sono spariti. Che il suo conto corrente bancario risulterebbe sia stato chiuso, nel mese di luglio 2002, con una richiesta di chiusura con firma apocrifa (falsa), cioè non sua. Chi ha firmato realmente? Cosa sia successo esattamente non è dato sapere. Nel servizio, registrato e andato in onda su Italia1 il 30 novembre scorso, i funzionari della banca interessata, mai nominata o inquadrata nel servizio, così come il cassiere a cui il pensionato, a suo dire, sembrerebbe si sia sempre rivolto per tutte le operazioni da lui effettuate, non hanno risposto o dato spiegazioni alle domande poste e alle affermazioni fatte dall’inviato de Le Iene. L’unica cosa certa è che sia in atto, così è stato asserito nel video dal sig. Tommaso Temperato, una bega legale, accesa nel 2016, parrebbe quando il pensionato venne a conoscenza della chiusura del conto, la cui udienza è stata rinviata dal giudice incaricato a marzo 2023.
Nel frattempo, in attesa degli ulteriori sviluppi che la Iena Pelazza ha promesso di rendere pubblici a seguito di ulteriori sue indagini, è pervenuta in Redazione una mail, a firma di un avvocato, “in qualità di difensore di una delle parti coinvolte nel servizio televisivo” (quale parte, se l’Istituto bancario o il cassiere non è dato sapere), in cui lo stesso afferma che “sulla vicenda si è già svolto un procedimento penale conclusosi senza accertare alcuna responsabilità ed è in corso un procedimento civile non ancora definito”.
Una mail in cui, nell’informare che “Il predetto servizio è stato ritenuto gravemente lesivo della reputazione del mio assistito che sta già predisponendo azioni legali a tutela della sua immagine”, si invita “ad utilizzare la massima cautela nell’eventuale diffusione della notizia evitando di fare riferimenti a persone che potrebbero essere lese dal servizio in oggetto”.