Lavoro, crescono le professioni legate al gaming
Chi l’ha detto che il gioco non può essere anche un lavoro? Gli ultimi dati di mercato hanno parlato dell’industria dell’intrattenimento, del gambling e del gaming come di un fiore all’occhiello per la nostra economia, come di un segmento che attira investitori, che genera flusso di affari e di denaro ma che, soprattutto crea nuove forme di occupazione.
“Dietro la creazione di una piattaforma di gioco c’è infatti un lavoro complesso e articolato, che spesso passa sottotraccia”. Di questo avviso gli esperti della redazione di WiseCasino, che continuano così: “Dietro una slot machine, dietro il funzionamento di un casinò online, dietro la grafica di un videogame o i meccanismi di un gioco online ci sono infatti professionisti di grande profilo”. Si tratta di esperti di informatica, di digitale, di grafica ovviamente ma anche matematici, programmatori, sviluppatori. E per diventare lavoratori del gaming sono nati alcuni corsi di laurea, attivi anche nella nostra regione.
A Bari, ad esempio, è attivo un Corso di Game Designer finalizzato proprio a creare esperti di meccaniche di gioco, di realizzazione di piattaforme, di esperti di grafica. Il corso, come si legge su MacFormazione, che consente di ottenere una certificazione ente ISO 9001:2015 EA37, valida in tutta Europa, e un certificato Autodesk ha come obiettivo “non quello di avere un altro Hobby ma quello di trasformare un Hobby in un lavoro ben remunerato che a differenza di altri percorsi ti guida fin da subito alla vendita dei tuoi lavori”.
“Quello che molti non capiscono – precisano dalla redazione di WiseCasino – è che il mondo del gioco e del gaming è un mondo altamente professionale, con risvolti seri e importanti”. Lo dimostra nella nostra regione la scelta, voluta dall’Università di Foggia, di creare una società di “Serious Game Factory”, ovvero un ente che svolgerà attività di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione, sia in Italia che all’estero di serious game ai fini educativi. “L’intento – ha spiegato una delle referenti del progetto, la Professoressa Toto – è quello di far comprendere a fondo le possibilità d’impiego delle moderne tecnologie e dei meccanismi del gioco per la crescita del sapere collettivo e della società, e dunque di valorizzare un campo di studi e di ricerca recente nonché fondamentale. Senza mai distaccarci dalle metodologie elaborate in ambito accademico, proporremo prodotti scientificamente collaudati che andranno a creare qualcosa di assolutamente nuovo”.
Insomma dietro al mondo del gaming c’è anche quello dell’Università, della formazione, dell’educazione. Per uno studio che diventa un gioco da ragazzi.