ARTICOLO STUDENTESSA CLASSICO SU “REPUBBLICA@SCUOLA”
Inizia a dare i suoi frutti la partecipazione degli studenti del nostro Liceo Classico P. V. Marone alla redazione della homepage di Repubblica@scuola-il giornale.
Sabato 18 dicembre è, infatti, stato pubblicato un articolo dal titolo “L’Odore del vissuto”, a firma di buffy.95, nick name di una studentessa quindicenne del Virgilio, ritenuto dalla redazione centrale di “Repubblica” il migliore fra quelli pervenuti dalle scuole superiori nel corso della settimana. Tenendo conto che i partecipanti sono più di cento, davvero un bel risultato!
L’articolo si inserisce in un percorso avviato in questa annualità dalla professoressa Grazia Procino, su una tematica particolarmente interessante: “La tecnologia distrugge, cambia o lascia inalterato il rapporto tra libro e lettore?“. L’argomento si presta ad ampie disquisizioni, essendo i ragazzi in “pericoloso” bilico tra il cartaceo ed il tecnologico alle cui lusinghe è molto difficile resistere…
Il loro punto di vista è per questo motivo ancor più prezioso. La facilità di consultazione e di ricerca offerta dalle tecnologie, rende vetuste le ricerche in polverosi archivi o la faticosa lettura di pagine e pagine, eppure il fascino di un libro intriga ed avvince ancora …
“Le produzioni dei ragazzi sono state tutte apprezzabili – afferma Grazia Procino – perché hanno ricercato dentro loro stessi esigenze e modalità di lettura e hanno definito la speciale empatia che si innesca con lo scrittore nelle storie più appassionanti. Ne è venuto fuori che se l’e-book consente a molte più persone di leggere, e questo è un dato positivo, nessun ritrovato tecnologico potrà distruggere le emozioni nello sfogliare le pagine di un libro e nel condurre la mente nei mondi più lontani grazie alle righe di un libro tenuto fra le mani”.
Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato su Repubblica@Scuola, augurando a Buffy.95 un radioso futuro letterario e giornalistico.
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L’odore del vissuto
Faccio parte della generazione hi-tech e come tale so usare il computer, l’mp3 e qualsiasi altro aggeggio elettronico; li so apprezzare, so per che cosa sono stati creati e per che cosa possono essere utilizzati, so modificare file e crearne altri, so anche che ora le biblioteche più fornite non sono più quelle dei paesi e delle città, ma quelle che si trovano nelle case di ognuno di noi, o meglio quelle che attraverso un clic del mouse si aprono nel nostro computer. Oramai tutti i libri del mondo sono in rete, nei computer occupano meno spazio, non accumulano polvere.
Forse sarò matta, ma preferisco la scocciatura di togliere polvere ogni settimana alla mia piccolissima, lo riconosco, collezione di libri che leggere seduti davanti a uno schermo, uno schermo che, a parer mio, rappresenta un muro che tiene chiunque lontano dalla storia mentre la si legge.
Un libro, ecco la soluzione, uno di quelli che puoi stringere fra le mani, che a volte, con le sue pagine, rischia di tagliarti le dita. Lui è l’unico in grado di mostrarti attraverso le macchie di inchiostro a forma di lettere sui fogli, delle immagini che passano dallo scrittore al lettore creando un mondo parallelo alla realtà in cui rifugiarsi in qualsiasi momento.
Adoro girare le pagine, essere colta da un’azione inaspettata o commossa da parole dolci, adoro l’odore diverso di ogni libro, adoro guardare le loro copertine, nuove o vecchie che siano, e guardare i bordi delle pagine rovinati e capire che ognuna di loro è stata toccata, vissuta da qualcun altro che forse ha provato le mie stesse emozioni o le opposte.
Tutto questo rimarrà sempre lì a guardarmi, ad aspettarmi perché rileggerlo fa parte della sua bellezza. Non voglio rinunciare al calore delle pagine di un libro per il freddo glaciale di uno schermo di un computer.
Buffy.95