ORA E’ “NECESSARIA LA CHIUSURA DEL PASSAGGIO A LIVELLO”
PERCHE’ DOVREMO CHIUDERE IL PASSAGGIO A LIVELLO
In questi giorni si stanno rincorrendo voci e notizie sulle sorti del passaggio a livello e del finanziamento regionale per la riqualificazione del fascio ferroviario.
I Consiglieri di opposizione hanno inviato una nota critica a varie autorità, che potete leggere al link seguente:
http://www.gioianet.it/politica/2631-cavalcaferrovia-pd-250000-euro-non-previsti-.html
Alla luce di quanto precede, sento il dovere di fare un po’ di chiarezza ed esprimere le mie valutazioni, avendo fatto del tema della riqualificazione dell’area ferroviaria una battaglia politica che ha richiesto un grande impegno e che, purtroppo, ad oggi non ha prodotto gli esiti da me sperati.
Pertanto cerco di fare una cronistoria degli eventi.
Credo sia chiaro a tutti quanto avvenuto prima delle elezioni. In ogni caso allego un pro-memoria, che riassume i fatti svoltisi fino al 20/03/2008. E che spiega il motivo principale di questo annoso contenzioso: l’impegno, da parte della precedente Amministrazione, a chiudere i passaggi a livello in cambio di un sottovia e due sottopassi pedonali assolutamente insufficienti a garantire il collegamento in sicurezza fra le due parti della città.
Con Delibera n. 961 del 19/6/2007 la Giunta Regionale riconosceva all’Amministrazione comunale di Gioia del Colle un finanziamento di 6 milioni di Euro per la “Riqualificazione attraversamento fascio ferroviario RFI – tratta Bari-Taranto – nell’abitato di Gioia del Colle”.
Con Deliberazione n. 35 del 13/02/2008 il Commissario Straordinario del Comune di Gioia del Colle approvava il progetto preliminare dell’intervento coordinato di potenziamento e riqualificazione architettonica e ambientale dei collegamenti pedonali e viabilistici a scavalco del fascio ferroviario BA-TA, nominava il R.U.P. e prendeva atto del Finanziamento recependo il Disciplinare.
L’intervento progettuale prevedeva la messa in sicurezza del sottopasso pedonale di via D’Annunzio, la realizzazione di un sovrappasso pedonale in via Dante, con una passerella sopraelevata servita da una coppia di ascensori (in sostituzione del sottopasso esistente) e la demolizione e ricostruzione del cavalcaferrovia di via Giovanni XXIII.
Il 30/04/2008 il Sindaco Longo emanava un’ordinanza con la quale vieta a RFI di chiudere il PL fino al 31/12/2008. Tale ordinanza viene impugnata da RFI, ma il Tribunale Amministrativo ne conferma la validità.
Il 18/12/2008, con Delibera n. 67/2008, il Consiglio comunale approvava, all’unanimità, un progetto preliminare che prevedeva, in luogo degli interventi approvati dal Commissario, una serie più organica di interventi, da realizzarsi con il finanziamento di 6 milioni di Euro ricevuto.
Gli interventi previsti erano:
“A. Riqualificazione degli attraversamenti ferroviari e della viabilità urbana marginale, comprendente i seguenti interventi:
1. Riqualificazione e messa in sicurezza del sottopasso pedonale di via D’Annunzio;
2. Riqualificazione e messa in sicurezza del sottopasso pedonale di via Dante Alighieri;
3. Allargamento della sede stradale del ponte di via Giovanni XXIII con realizzazione di una sede pedonale aggiuntiva su struttura di sostegno ausiliaria a sbalzo;
4. Allargamento, riqualificazione e messa in sicurezza, ciclopedonalità, verde, svincolo di via Vicinale La Villa;
5. Riqualificazione via Lagomagno tra via Dante e via D’Annunzio;
6. Parcheggio di scambio lato Ovest stazione ferroviaria e riqualificazione via Lagomagno tra via Dante e via Giovanni XXIII, con allungamento sottopasso pedonale di servizio ai binari;
B. Realizzazione di una viabilità periurbana, comprendente i seguenti interventi:
7. realizzazione dell’allargamento di via Scippitelli e futuro prolungamento, destinata ad incidere direttamente sul traffico di via Lagomagno, che attualmente sopporta tutto il carico veicolare derivante dalle tre strade provinciali (Via Matera o del Corvello, Via Murgia e S.P. Gioia-Castellaneta);”
Nel frattempo si susseguono le trattative con RFI, per cercare di addivenire ad una soluzione condivisa. In una certa fase appare anche possibile trovare un’intesa che consenta di chiudere il contenzioso lasciando aperto il PL di via Dante, soluzione che poi viene meno, per un inopinato dietro-front di RFI che, dopo aver aperto a questa prospettiva, torna sulle sue posizioni, richiedendo, nel corso di una riunione in comune, una somma assolutamente spropositata.
E qui si interrompono, di fatto, le trattative formali con RFI.
Al fine di ravviare le trattative e portare a soluzione la vicenda il 06/07/2009 il Consiglio comunale approva la Delibera di indirizzo n. 34, votata ALL’UNANIMITA’, che prevedeva:
“1 Di impegnare il Sindaco a rappresentare ad RFI la sopravvenuta esigenza della cittadinanza Gioiese e pertanto dell’intero Consiglio Comunale, a che il PL. di via Dante rimanga aperto, e che la rinuncia da parte di RFI alla soppressione del suddetto P.L. costituisce condizione irrinunciabile per ogni definizione transattiva.
2. Di dare mandato al Sindaco di ricercare un accordo complessivo con RFI, che salvaguardando gli interessi legittimi degli enti coinvolti, escluda prioritariamente ogni forma di contenzioso che possa produrre effetti economici a danno del Comune di Gioia del Colle.
3. Di dare mandato al Sindaco di istituire ed avvalersi di una Commissione Consigliare composta dai Capigruppo o loro delegati, che lo affianchi nelle trattative.
4. Di impegnare il Sindaco e la Commissione ad informare il Consiglio Comunale sulle risultanze dell’ipotesi di accordo, concordato con RFI per la eventuale approvazione.”
A questa delibera, però, non seguiva alcun atto ufficiale da parte dell’Amministrazione, e soprattutto non veniva istituita la Commissione, né tanto meno formulata alcuna proposta di accordo a RFI.
Per molti mesi, in ogni Consiglio comunale, ho sollecitato tutti ad affrontare in fretta e con serietà il tema del contenzioso con RFI, secondo gli impegni della delibera del 2009, individuando nel nostro atteggiamento dilatorio un grave rischio per la comunità. Purtroppo NULLA abbiamo fatto per dare concreta attuazione a quella delibera, che peraltro seguiva solo di pochi giorni una diffida stragiudiziale fatta pervenire da RFI il 30/06/2009.
E così, com’era ovvio prevedere, a gennaio 2011 arrivava la notifica del ricorso in sede civile da parte di RFI, per vedersi riconosciuto il diritto alla chiusura del passaggio a livello di via Dante Alighieri o, in via subordinata, al risarcimento del danno subito per l’effettuazione delle opere sostitutive (con una richiesta di circa € 2.700.000).
Ma facciamo un passo indietro.
Il 30/04/2010, con Delibere nn. 21 e 22, il Consiglio comunale approva i progetti definitivi degli interventi A e B di cui alla Delibera 67/2008.
Le delibere comportano, invero, due varianti rispetto alla previsione del 2008:
1) Il tracciato dell’intervento B non si sviluppa più lungo via Scippitelli, a causa di problemi insormontabili posti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici;
2) Nel quadro economico dell’intervento A (opere da appaltare) non sono previsti gli interventi di riqualificazione del Ponte di Via Giovanni XXIII e di realizzazione del parcheggio di scambio su via Lagomagno.
Va spiegato che l’eliminazione dei due interventi dal quadro economico dell’intervento A avviene a causa di due motivazioni:
a) l’incremento dei costi, rispetto alla previsione originaria del progetto preliminare, dovuta a richieste particolari effettuate in sede di conferenza di servizi dall’Acquedotto Pugliese (per la protezione del canale principale in corrispondenza dell’attraversamento di via Vicinale La Villa), da RFI (per la realizzazione del prolungamento del sottopasso pedonale di servizio dei binari, da realizzare in soggezione di esercizio anziché a cielo aperto, come inizialmente ipotizzato), nonché per la variazione dei prezzi unitari imposta dal nuovo listino regionale dei lavori pubblici, approvato nel marzo 2010, rendeva obbligatorio eliminare alcuni degli interventi previsti con la Delibera 67/2008, per rientrare nella disponibilità finanziaria di 6 milioni di euro;
b) non erano stati acquisiti per tempo i necessari pareri di RFI sui due interventi citati, che non potevano essere appaltati senza la previa approvazione di RFI, interessando le loro aree. SU questo secondo motivo, che poi è quello per cui non è stato possibile scegliere effettivamente quale intervento privilegiare, nemmeno a me è ben chiaro perché i pareri non siano stati richiesti per tempo, nonostante mi sia chiara la complessità dell’intervento. Ma mi pare che alcuni ritardi, anche qui, avremmo potuto evitarli.
Fatto sta che, in Consiglio comunale, arriva un pacchetto sostanzialmente “chiuso”, ma certamente conforme a quanto previsto con la Delibera 67/2008. Questo scatena le critiche dell’opposizione, che invia (19/05/2010) una missiva alla Regione chiedendo la verifica della rispondenza del progetto approvato a quanto previsto inizialmente, ritenendo le opere non conformi allo spirito del finanziamento assegnato dalla Regione.
Va detto che, il 01/12/2008, l’ass. Reg. Loizzo scriveva al Comune (cfr. allegato), ribadendo di aver ritenuto ammissibile un’ipotesi del comune di utilizzare le somme per la realizzazione di una viabilità periurbana, con ciò affermando che fra il finanziamento e l’intervento di riqualificazione dell’attraversamento del fascio ferroviario non c’era un legame indissolubile. L’Amministrazione comunale, recependo questa disponibilità, aveva poi (18/12/2008) approvato un progetto preliminare che, in parte, destinava le somme alla viabilità periurbana e, in maggior parte, alla riqualificazione dell’area a ridosso del fascio ferroviario. E’ pertanto falso quanto affermato più volte e da più parti dalle sponde dell’opposizione, circa l’utilizzo improprio dei fondi da parte dell’Amministrazione.
A seguito dell’esposto da parte dell’opposizione, che metteva in dubbio la coerenza del progetto approvato dall’Amministrazione con le finalità dell’assegnazione dei fondi, l’erogazione degli stessi viene sospesa, e viene attivata una complessa fase di verifica, richiesta dal Funzionario Regionale dott. Ponzo in data 17/06/2010. La verifica è espletata, con esito positivo, da parte dell’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici del Ministero per lo Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, che ha rilevato, il 21 settembre 2010, “l’avvenuto appalto di 6 delle 8 opere previste e l’utilizzo totale dei 6 ME di fondi FAS a copertura esclusiva di opere previste nell’APQ rimodulato”.
Una successiva nota del Dirigente competente del Ministero dello Sviluppo economico (21/12/2010) segnala, tuttavia, il parziale stralcio dei due interventi (riqualificazione cavalcaferrovia e parcheggio di scambio, ndr) inizialmente previsti nella rimodulazione dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) approvata dal Tavolo dei sottoscrittori in data 23/07/2009 (ovvero le opere approvate dal Consiglio comunale con Delibera 67/2008, ndr), stralcio “… dovuto all’impossibilità di procedere per mancanza delle necessarie autorizzazioni, nonché ad un parziale incremento dei costi, … con conseguente successiva modifica del quadro economico degli interventi”. Specifica quindi la suddetta nota che “…gli interventi risultano attivi dal punto di vista informatico e presentano tutti i presupposti necessari alla continuazione delle attività. …Si precisa, infine, che sarà necessario procedere … alla convocazione di un apposito tavolo dei sottoscrittori per ratificare la rimodulazione di fatto avvenuta, acquisendo, altresì, garanzia circa la realizzazione delle attività inizialmente previste dal suddetto Tavolo e successivamente accantonate per le motivazioni suddette nonché del necessario relativo finanziamento”.
In definitiva, il Ministero riconosce la piena coerenza delle opere appaltate a quanto previsto, ma richiede garanzie sul completamento delle opere inizialmente previste e poi non appaltate (ovvero riqualificazione cavalcaferrovia e parcheggio di scambio).
Questa del Ministero è una posizione a me poco chiara, perché da un lato riconosce la legittimità degli atti posti in essere dal comune di Gioia del Colle per impegnare il finanziamento ricevuto, dall’altro richiede allo stesso di finanziare anche le altre opere, benché l’impossibilità di farle rientrare nel finanziamento non dipenda, di fatto, dall’Amministrazione comunale.
Tuttavia la situazione è questa, e siamo chiamati, come Amministrazione, ad assumerci le nostre responsabilità.
Dobbiamo assolutamente realizzare le opere appaltate, ed anche quelle (ponte di via Giovanni XXIII e parcheggio di scambio) non ancora appaltate.
Per il ponte di via Giovanni XXIII l’Amministrazione si è attivata, riuscendo ad ottenere un finanziamento di € 1.000.000 dalla Regione (Rigenerazione urbana) e cofinanziando lo stesso per ulteriori € 250.000 con fondi propri.
Per il parcheggio di scambio sono in corso trattative con la Regione per ricercare un ulteriore finanziamento che consenta la realizzazione dello stesso (e possibilmente anche di Piazza Kennedy), e dovremo avviare trattative con RFI, nella speranza di essere autorizzati a realizzare il completamento del sottopasso a cielo aperto, risparmiando così quasi un milione di euro (cosa che peraltro era parsa possibile quando le trattative con RFI erano aperte). Ciò renderebbe più agevole la realizzazione dell’opera anche con il ricorso allo strumento del project financing.
Per attuare questo programma, che porta ad una vera riqualificazione dell’area, e che apre le porte anche a sviluppi più importanti (se riusciremo a realizzare il centro logistico intermodale) occorre una condizione inderogabile: RIAPRIRE LE TRATTATIVE CON RFI, per ottenere, e IN FRETTA, le necessarie autorizzazioni!
E le trattative, dopo questa scarsa affidabilità dimostrata, si possono riaprire solo in un modo: IMPEGNANDOCI A CHIUDERE IL PL, AL TERMINE DELLE OPERE DI RIQUALIFICAZIONE!
Ecco perché è necessario accettare, oggi, la chiusura del passaggio a livello!
L’opposizione, con la nota richiamata, sta montando un “polverone” che rischia di farci perdere il finanziamento di 6 milioni di euro, nonché quello di 1 milione del PO FESR – Asse VII, per la riqualificazione del cavalcaferrovia di via Giovanni XXIII.
Dichiara testualmente l’opposizione nella lettera:
“… Il Consiglio Comunale di Gioia del Colle con delibera n.67 del 18/12/2008 prese atto del finanziamento riconosciuto dalla Regione Puglia, definendo gli interventi da realizzare.
Successivamente, a causa di un inqualificabile quanto perdente contenzioso con RFI, la Giunta ha deciso di stralciare dal Quadro economico l’intervento del cavalcaferrovia e del parcheggio di scambio precedentemente finanziato, utilizzando tali somme per interventi ed opere non in linea con gli obiettivi di riqualificazione del fascio ferroviario.
Siamo perciò di fronte ad un duplice scandalo:
la Regione Puglia eroga altri fondi pubblici per finanziare un intervento precedentemente finanziato e stranamente stralciato dal Comune di Gioia del Colle.
Il Comune contribuisce con un cofinanziamento di 250.000,00 euro da far pagare alla comunità locale con un evidente sperpero di denaro pubblico.
Le autorità in indirizzo, bene fanno ad elaborare piani e ad organizzare convegni per ammonire gli enti locali a non scialacquare risorse pubbliche. Ma se vogliono essere credibili, debbono intervenire con le loro prerogative per fare chiarezza e ripristinare il finanziamento originario per la riqualificazione del cavalcaferrovia di via Giovanni XXIII al fine di evitare un cofinanziamento da parte del Comune non previsto nel programma.”
E’ falso che la giunta abbia deciso di stralciare dal Quadro economico l’intervento del cavalcaferrovia e del parcheggio. La decisione scaturì in sede di Consiglio comunale, per le motivazioni sopra descritte. E le somme non venivano utilizzate per interventi “non in linea con gli obiettivi di riqualificazione del fascio ferroviario”, come ampiamente dimostrato, e come acclarato anche dall’attività ispettiva del Ministero.
Credo che l’opposizione debba comprendere che, sebbene non siano stati acquisiti per tempo i pareri di RFI sui due interventi stralciati (unico elemento che non ha consentito di appaltare questi interventi a scapito di altri, ivi compresa la bretella stradale dell’intervento “B”), si sta procedendo alla realizzazione di un intervento di riqualificazione integrata dell’area del fascio ferroviario che, con la bretella, tende anche a decongestionare via Lagomagno, deviando il traffico pesante su una viabilità periferica. Progetto approvato integralmente in Consiglio comunale nel dicembre 2008 dalla stessa opposizione.
Ed è falso che l’intervento del ponte fosse già stato finanziato con i 6 ME, e successivamente stralciato. E’ vero che si era ipotizzato, in sede di progetto preliminare, di poter realizzare anche quell’intervento con i 6 ME, ma ciò, in sede di progetto definitivo, si è rivelato impossibile, a causa delle problematiche sopra esposte. E solo a seguito della definizione del quadro economico degli interventi stralciati, e del finanziamento regionale, è emersa la necessità di cofinanziare l’intervento con 250.000 € di fondi comunali.
Pertanto vorrei invitare tutti a non sollevare polveroni e ad affrontare seriamente la questione.
Oggi siamo “costretti” (e sapete quanto costi, al sottoscritto, accettare tale soluzione, convinto come sono che avremmo potuto concordare con RFI anche soluzioni diverse, auspicate nella Delibera di Consiglio 67/2009) a trattare immediatamente con RFI, e ad accettare la chiusura del PL di via Dante, auspicabilmente al termine dei lavori. Dubito infatti che in mancanza di queste assicurazioni RFI possa dare i pareri necessari sulla realizzazione del progetto di riqualificazione del cavalcaferrovia. Perché, per se l’intervento è di fatto scollegato dal ricorso, credo che RFI non sappia più che pesci pigliare per avviare a chiusura questo contenzioso, e debba, legittimamente, utilizzare ogni mezzo a disposizione.
E non dimentichiamo che abbiamo da risolvere importanti temi con RFI, che vanno dalla realizzazione del parcheggio di scambio, che credo rivesta grande interesse per loro, alla riqualificazione della stazione, inserita nel progetto Pegasus, e soprattutto alla realizzazione e gestione del Centro logistico intermodale, che potrebbe ad un tempo costituire occasione per dotarci di un’importante infrastruttura a servizio delle province di Bari, Taranto e Matera, favorire la valorizzazione della linea ferroviaria Gioia-Altamura-Rocchetta, consentire la realizzazione di uno scalo merci moderno e funzionale sulla Bari-Taranto, e successivamente liberare le aree del parco merci attuale, valorizzandole in un’azione di riqualificazione urbanistica dell’intera area. Un intervento intorno al quale ruota non solo la riqualificazione urbanistica dell’area del fascio ferroviario, ma la crescita e lo sviluppo economico di Gioia del Colle nei prossimi decenni.
E, soprattutto, non dimentichiamo che le precedenti Amministrazioni avevano concordato la chiusura dei due PL di via Dante e via D’Annunzio per un sottovia e due sottopassi pedonali “offensivi” per la comunità, e la ricostruzione di un ponte (su via Giovanni XXIII) che, con il progetto approvato, avrebbe forse creato altri problemi urbanistici, più che risolverne.
Noi contiamo di chiudere il PL dopo aver riqualificato e messo in sicurezza i sottopassi, realizzato un terzo sottopasso ampio e sicuro, realizzato un ampio parcheggio di scambio alle spalle della Stazione, porta di ingresso in Gioia per i forestieri, riqualificato via Lagomagno e via Vicinale La Villa, messo in sicurezza l’incrocio di via Lagomagno con via Paolo Cassano, realizzato un rondò all’ingresso dell’Autostrada, punto ad altissima incidentalità, allargato e riqualificato il ponte di via Giovanni XXIII, con un attraversamento ciclopedonale dedicato, realizzato percorsi ciclabili, realizzato una bretella stradale che mira a “scaricare” il traffico pesante da via Paolo Cassano e da via Lagomagno.
La tavola di progetto allegata riproduce l’organizzazione complessiva degli interventi programmati.
Cerchiamo quindi di mettere da parte posizioni politiche, rancori, e guardare, insieme ed uniti, al futuro della nostra città.
Mauro Mastrovito
