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FABIO SALVATORE “DI CANCRO NON SEMPRE SI MUORE”

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salvatore-de-leonardisTi cerco da sempre”. Questo il titolo del terzo romanzo di Fabio Salvatore, scrittore, attore e regista trentaquattrenne, presentato durante un incontro tenutosi alla Sala De Deo lo scorso 9 aprile e moderato da Claudio De Leonardis, Presidente CommissTi_cerco_da_sempreione Cultura e Politiche Giovanili della Provincia di Bari.

DopoCancro, non mi fai paura” e “La paura non esiste”, Salvatore, insieme a Don Giacomo Pavanello della Comunità “Nuovi Orizzonti”, torna a raccontare la sua lotta contro il cancro e la sua rinascita dal dolore.

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Lo fa con un inno alla vita, all’amore, alla fede e alla speranza. Il suo è un invito alla condivisione della sofferenza, che non deve essere negata né anestetizzata, ma vissuta come parte integrante dell’esistenza umana e, quindi, affrontata. Come un comune sentimento da offrire in dono a Dio.

Quello di Salvatore non è un disperato tentativo di giustificare la sua malattia. È un atteggiamento dettato dalla voglia di vivere appieno ogni singolo giorno. Un grido di rabbia verso chi guarda alla propria vita con mediocrità e insoddisfazione. È la voglia di vivere ogni emozione in modo autentico che lo ha spinto a intraprendere una battaglia di umanizzazione della malattia.

Di cancro non sempre si muore, si vive anche. E anche se si sta per morire, si ha il dovere di vivere profondamente ogni salvatore-parrocogiorno che ci resta. Io il cancro non lo maledico, lo ringrazio”. Parole forti, toccanti, cui fa eco la riflessione di Don Giacomo. “[…] Se scegli di negare il dolore ti dimentichi di una parte importante della tua vita. […]Il cristianesimo ci insegna a vivere la sofferenza e a condividerla, chiedendo aiuto. […] La fede è famiglia”.

E famiglia è anche “Nuovi Orizzonti”, che Don Giacomo presenta non come una comunità di recupero, ma come un’opportunità per passare dalla morte alla vita, un ponte verso la conoscenza di Dio, verso la rinascita quotidiana. Un’occasione per togliersi ogni maschera, guardare in faccia la propria esistenza e imparare a ricostruirla. Come Salvatore fa con i suoi racconti.

salvatore-ragazzo-comunitIo quando scrivo lo faccio con la voglia di buttar fuori quello che Gesù mi detta. Mi isolo totalmente dal mondo e quando ho finito penso alle cose più belle della mia vita”.

L’incontro si conclude con l’intervento di Daniele, venticinquenne di Frosinone, che ripercorre con i presenti la sua esperienza di rinascita in “Nuovi Orizzonti”, dopo anni di sofferenze anestetizzate nell’alcol e nelle droghe. Solo quando ha trovato la forza di chiedere aiuto, Daniele ha conosciuto la rinascita “in un abbraccio, in una pacca sulla spalla, in un buongiorno di prima mattina”.

Salvatore, nel suo romanzo, racconta di ragazzi come Daniele, accomunati dal dolore, dalla morte spirituale, ma soprattutto dalla voglia di riappropriarsi della propria vita. Di tornare ad amarsi per poi amare gli altri. Di camminare insieme verso un unico, comune obiettivo: tornare a pensare “sorrido, son vivo”.

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