ONOFRIO PAGONE, “LA REALTA’ SUPERA LA FANTASIA” -foto-
Giunge al terzo appuntamento la rassegna letteraria “Righe di Primavera”, organizzata dalla biblioteca comunale Don Vincenzo Angelilli e dall’avv. Lucio Romano dopo l’esito positivo ottenuto con la precedente “Righe d’Autunno”. “Percorsi ed incursioni letterarie con autori contemporanei”, pensati per valorizzare il ruolo della scrittura, nelle diverse forme della narrazione e della poesia, nel mondo giovanile e non.
Così spiega Lucio Romano introducendo Onofrio Pagone, giornalista, scrittore e saggista di chiara fama, protagonista di un incontro particolarmente interessante, tenutosi il 31 maggio nella consueta cornice del Chiostro Comunale.
Preceduta da un breve intervento del Sindaco Longo, Orietta Limitone, in qualità di responsabile del Presidio del Libro di Gioia del Colle,presenta “Per un giorno”, opera prima di Pagone “scrittore dell’anima”.
Sette racconti, uno per ogni giorno della settimana. Storie moderne e accattivanti, scritte con stile essenziale e immediato e caratterizzate da un’ironia a tratti grottesca. Già da una prima lettura si desumono significati e riflessioni che eccedono i singoli personaggi per riguardare l’umanità intera, con le sue connaturate e incorreggibili fragilità e nevrosi.
Pagone, da cronista necessariamente imparziale e distaccato dei fatti,scivola verso lo stile del racconto per creare personaggi con sentimenti e passioni, divenendo cronista dell’anima, in una sorta di scrittura catartica che gli permette di liberare quelle emozioni che nella cronaca non è ammesso manifestare.
Diversi i temi affrontati, come l’emergere di tensioni nella vita di coppia all’arrivo di un figlio, l’amore omosessuale, la morte, trattata con taglio surreale, grottesco e ironico. “Per un giorno” cronista dell’anima.
Un libro che riscatta l’autore da una condizione di prigionia dei sentimenti divenuta soffocante, da cui ha voluto liberarsi creando storie in cui la realtà supera la fantasia e le emozioni pulsano nell’animo dei personaggi, evadendo dalla scrittura asettica tipica della cronaca giornalistica.
Un sincero grazie a Mario Di Giuseppe per aver contribuito con i suoi scatti fotografici.