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ROSSINI: DI SCENA “PASOLINI, IL VANGELO E GIOIA – 1964”

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pasolini_vangelo_locandinaFortemente atteso e assolutamente da non perdere “Pasolini, il Vangelo e Gioia – 1964”, incontro che si terrà lunedì, 27 giugno alle ore 18.30 presso il teatro comunale Rossini, dove sarà inaugurata una targa ricordo e subito dopo nel chiostro comunale, a pochi metri dal castello che ospitò alcune delle scene del “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, luogo in cui saranno proiettate video testimonianze su Gioia e i gioiesi nel film.

L’evento organizzato dall’Associazione Autonoma Solidarietà presieduta da Enrico Soria che con Paolo Covella condurrà la serata, è patrocinato dal Comune di Gioia e dal Museo Nazionale Archeologico Castello Svevo.

Nel corso della serata, dopo l’intervento del sindaco Piero Longo, il professor Franco Terlizzi –trascinante ed appassionato interprete della poetica pasoliniana che il 14 aprile emozionò un numerosissimo pubblico al Rossini in un recital interamente dedicato al regista – delizierà i presenti con la sua inebriante vis declamatoria.

Pasolini-e-Enrique-Irazoqui-300x207Ospite di onore dell’incontro Enrico Irazoqui, economista, professore di letteratura, ed esperto di gioco degli scacchi, nonché rivoluzionario interprete diciannovenne di quel Gesù “profeta severo e implacabile”, cui il regista volle dare il suo volto.

Una scelta casuale… Nel ’64 Enrique Irazoqui, studente iscritto in un sindacato clandestino “di sinistra e anti regime” della Barcellona “bene”, papà psichiatra, mamma industriale, incontra Pasolini a Roma. Era in città per trovare appoggi ed organizzare la resistenza in Spagna. Il regista lo ascoltò, promise di recarsi in Spagna e gli propose la parte di maria_caruso_sul_set_con_irazoquiGesù nel film cui stava lavorando da due anni, ma fu Elsa Morante, amica comune, a convincere Irazoqui ad accettare la parte.

“Ciò che accadde in quel film girato nel sud dell’Italia, più meridionale del sud della Spagna – racconta Irazoqui nell’incontro tenutosi ieri, 24 giugno a Matera, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria – fu a tratti surreale. Le persone che sfilavano in abiti neri mi chiedevano che realizzassi qualche miracolo, non erano disposte a credere che io non fossi Cristo, inoltre si offendevano quando fumavo.”

Il film con un cast di attori rigorosamente non protagonisti, presentato il 4 settembre del 1964 nella XXV mostra dirazoqui-gesui Venezia, ricevette prestigiosi riconoscimenti: il Premio speciale della Giuria, l’OCIC (Office Catholique International du Cinéma), il Premio Cìneforum, il Premio della Union International de la Critique de Cinema (UNICRIT); il Premio Lega Cattolica per il Cinema e la Televisione della RFT, la Caravella d’argento e il Nastro d’Argento 1965 per la regia, la fotografia e i costumi, solo per citarne alcuni.

Al ritorno in Spagna a Irazoqui fu ritirato il passaporto perché aveva recitato in un film di propaganda marxista.

aula_consiliare_materaL’iniziativa di conferire all’economista e letterato spagnolo la cittadinanza di Matera si è svolta nella nuova sala consiliare – attualmente nel teatro del centro di quartiere “Il Circo” – intitolata a Pier Paolo Pasolini come omaggio al suo pensiero e alla sua opera.

Insieme al sindaco Salvatore Adduce e ai consiglieri comunali, Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, interprete della Madonna giovane, Mimì Notarangelo, Angela Felice, direttrice della Casa Museo Pasolini di Casarsa, Gianni Volpi, presidente dell’Associazione italiana amici cinema d’Essai, Padre Virgilio Fantuzzi, docente di analisi del Linguaggio cinematografico alla Pontificia Università pasolini_anteprima_materagregoriana e critico cinematografico della rivista “Civiltà cattolica” e Goffredo Fofi, saggista, critico letterario e cinematografico, prestigioso “intellettuale a tutto tondo”.

La cerimonia è stata preceduta il 23 giugno dall’inaugurazione di Parco del Castello, luogo in cui è stato proiettato un reportage dell’associazione Cinefabrica sulla presenza di Pasolini a Matera e il “Vangelo Secondo Matteo” tra i sassi.

Nella tre giorni materana ha avuto luogo nella sala delle Arcate di palazzo Lanfranchi anche l’inaugurazione della mostra delle fotografie scattate sul set del film da Domenico Notarangelo, intitolata “Il Vangelo secondo Matera”.

notarangelo_pasoliniIl convegno “Matera e la poetica di Pasolini” ha avuto luogo subito dopo il conferimento della cittadinanza, ed è stato moderato dalla giornalista Cinzia Leone.

Tra gli aneddoti emersi nel convegno, Mimì Notarangelo ha raccontato di aver tenuto nascoste le sue macchine fotografiche, tra cui una Comet, sotto il gonnellino da centurione e di averle utilizzate per rubare alcuni scatti, il più suggestivo è quello in cui Pasolini va verso la sua mamma Susanna, interprete della Madonna anziana, per aggiustarle il velo.

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