ESENZIONI TICKET: CHI DEVE O NON DEVE RICHIEDERLE
Dal 1 luglio, da quando è entrata in vigore la nuova legge regionale in materia di esenzioni ticket sulla spesa farmaceutica, sembra che l’intera popolazione gioiese, e non solo, sia invasa da una sorta di psicosi collettiva originata dalla paura di perdere i benefici precedentemente acquisiti. Una paura, in molti casi infondata, che sta mandando in tilt tutto l’apparato medico-sanitario.
E’ di questi giorni la notizia che per ottenere l’autorizzazione dal locale Ufficio Esenzioni Ticket dell’Asl (ex Inam), preposto anche al controllo degli aventi diritto e al rilascio dell’esenzione da presentare poi al proprio medico di famiglia, si debba aspettare, previa prenotazione, addirittura quasi un mese.
Una lista di attesa che considerando il periodo feriale, i problemi tecnici e i continui aggiornamenti nella normativa, oltre all’immancabile confusione, tenderebbe ad allungarsi a dismisura più che a ridursi.
Motivazioni che ci spingono, per evitare ai nostri concittadini inutili code e preoccupazioni, ad intervenire per fare chiarezza in un campo in cui, sempre più spesso, si tende a creare difficoltà piuttosto che ad eliminarle, e a lasciarsi prendere la mano dalla emotività del momento.
Innanzitutto, con riferimento alle patologie, è bene precisare che le stesse patologie o le invalidità non hanno subito modifiche, e tutti coloro che già usufruivano di queste esenzioni, sia farmaceutiche che diagnostiche, continueranno a beneficiarne, quindi nessuno di loro deve recarsi da nessuna parte.
Così come i disoccupati, gli inoccupati, i cassaintegrati, i lavoratori in mobilità e i loro familiari a carico, anche per loro restano intatte le vecchie esenzioni e relativi livelli reddituali per poter usufruire delle esenzioni sia sui farmaci che sulla diagnostica. Anche loro non hanno di che preoccuparsi se non per il loro lavoro.
Stesso discorso per i titolari di pensioni sociali, i bambini al di sotto dei 6 anni, i pensionati con età superiore ai 65 anni. Per tutti loro nulla è cambiato rispetto a ieri. Le modifiche legislative interessano esclusivamente i soli soggetti (assistiti) che non rientrano nelle fattispecie precedentemente elencate.
Per loro e relativi nuclei familiari dal 1 luglio 2011 sono cambiati, purtroppo al ribasso, i limiti reddituali che danno diritto alle esenzioni parziali o totali che, è bene ricordarlo, riguardano solo la spesa farmaceutica, non la diagnostica che in ogni caso è sempre assoggettata al pagamento del ticket.
Per aver diritto all’esenzione totale non bisogna aver superato nell’anno 2009 i 18 mila euro di reddito complessivo, incrementato di 1000 euro per ogni figlio a carico (fino al 30 giugno scorso il limite era di 29 mila euro tra l’altro imponibile e non complessivo). Per l’esenzione parziale il limite reddituale complessivo è stato portato a 23 mila euro più 1000 per ogni figlio a carico, rispetto ai 34 mila imponibili di ieri.
Si precisa che per richiedere le esenzioni c’è tempo fino al 30 settembre 2011, che le stesse entreranno in vigore, in assenza di proroghe, solo dal 1 ottobre 2011, non prima. Fino a quella data restano valide le vecchie esenzioni. Non c’è da compilare alcun modello. Se, dopo aver sommato i redditi propri, del coniuge e dei figli a carico, ci si accorge di rientrare nei parametri suindicati, solo allora ci si deve recare personalmente o tramite un parente diretto (moglie o figli) presso gli uffici preposti per chiedere l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci, sia esso parziale o totale, muniti però della dichiarazione dei redditi (730 o Unico) o del CUD, documento di identità, tessera sanitaria e stato di famiglia.
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