PER ORA I CANNONI, IN ATTESA IMPIANTO SIERO FANTASMA
Nei giorni scorsi si è parlato dei “cannoni” utilizzati per neutralizzare i cattivi odori che soprattutto di prima mattina ammorbano la zona industriale di via Putignano e l’ex Statale 100, obbligando residenti ed automobilisti di passaggio a chiudere finestre e finestrini e, quando possibile anche turarsi il naso.
I miasmi davvero insopportabili provengono dal depuratore cittadino.
Il sindaco Piero Longo in un suo comunicato invita l’Acquedotto ad interventi concreti e assicura “tolleranza zero per i trasgressori”, nello specifico i caseifici che utilizzano il collettore per lo smaltimento del siero, evitando così ben più costosi interventi a tutela dell’ambiente.
Imputate anche le alte temperature, anche se a detta dei residenti anche in inverno il problema era presente e trovandosi “sottovento” la nausea era assicurata.
“Per questi motivi – recita il comunicato – il sindaco di Gioia del Colle, su sollecitazione del consigliere Giuseppe Longo (che possiede una villetta in zona) e di una delegazione di concittadini, si è immediatamente mobilitato per chiedere all’AQP (Acquedotto Pugliese, gestore dell’impianto) interventi urgenti per tamponare la situazione di emergenza”.
L’AQP non potendo per ovvi motivi intervenire sulle cause, ha fatto ricorso a speciali “cannoni” nebulizzanti in grado di inglobare i cattivi odori.
I “cannoni” il cui nome ufficiale è “deodoranti spray di lungo raggio ad alta pressione”, pur sprigionando al minuto grandi quantità di una fragranza derivata da estratti di piante su un raggio di 50 metri, hanno neutralizzato solo per poco tempo il cattivo odore.
“In ogni caso ringrazio l’AQP anche se si tratta – dichiara il Sindaco – di palliativi che serviranno solo a ridurre un problema causato dall’inciviltà di pochi a discapito di tanti, in modo particolare degli operatori della Zona Artigianale e di tutti i residenti nella zona interessata”.
“Nei prossimi giorni su richiesta del sindaco a nome del costituendo comitato – continua il comunicato – si terrà un incontro con i vertici dell’AQP per concordare e coordinare una serie di interventi non solo di prevenzione ma anche di repressione nei confronti dei responsabili di scarichi abusivi”.
Ma il progetto legato allo smaltimento del siero emanato con bando della Comunità montana che fine ha fatto? Dopo il flop della pista ciclabile, si è ritenuto anch’esso “un’impresa a perdere”?
Se ne è tornato a parlare a più riprese, nell’agosto del 2008 l’allora (ed ancor oggi) assessore alle attività produttive Franco Giordano prese a cuore il problema e per risolverlo ventilò l’ipotesi di utilizzarlo in ambito agricolo, lasciandolo assorbire dal terreno o di trasformarlo in gas.
Nell’ottobre dello stesso anno il consigliere – vice Presidente della Comunità Montana, Francesco Ventaglini entrò nel merito. Era risultata aggiudicataria del bando indetto dalla Comunità Montana (http://www.comunitamontana.baresesudest.it/docs/Bando_gara.pdf) il 18 maggio del 2007 la SIERA s.r.l. di Noci.
La ditta aveva già stipulato una convenzione che regolava la concessione trentennale con la Comunità Montana ed il Comune aveva assegnato il terreno in cui sarebbe dovuto sorgere l’impianto, mancava solo la convenzione tra Comune e Comunità Montana.
Non mancò di interessarsi della cosa il consigliere Vincenzo Lamanna (http://vincenzolamanna.blogspot.com/2008/10/smaltimento-del-siero.html), nell’ottobre del 2008 presidente della II Commissione consiliare.
Poco più di un anno dopo non solo un nulla di fatto, ma anche una denuncia pubblica del consigliere Tommaso Bradascio il quale si chiedeva perché era stato affidato uno studio di fattibilità ad un tecnico di Potenza per l’ingegnerizzazione di una filiera globale innovativa finalizzata al trattamento e valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria casearia (Siero) per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas, per un investimento pari a circa 20.000.000.00 di euro, quando invece è stato cantierizzato nella zona artigianale di Gioia del Colle un impianto per il trattamento del siero, finanziato dalla Regione Puglia e dalla Comunità Montana.
Ed oggi, insieme ai miasmi generati dal depuratore, anche quelli originati dalla mal politica di una amministrazione che a tre anni dalla mancata stipula di una convenzione non sa dare ancora risposte alla città.