FESTA PD: “LA PUGLIA DEVE RECUPERARE LA SUA IDENTITÁ”
Seconda serata della Festa regionale democratica dell’agricoltura, organizzata dal Partito Democratico. A via Roma, a Gioia del Colle, l’Assessore regionale all’agricoltura Dario Stefano. Tanti ospiti in questa serata, tanta gente come uditorio e soprattutto, in prima fila, l’On. Enzo Lavarra (oggi è previsto il suo intervento).
Modera il tavolo del dibattito “L’agricoltura in Puglia” il giornalista di AntennaSud Gianvito Cafaro. Il primo intervento è di Matteo Antonicelli, Presidente GAL Barsento, il quale ritiene che l’esperienza aggregativa delle imprese agricole in Puglia sia buona ma non in tutti i settori, ad esempio tanta esperienza nei progetti di agriturismi ma non nelle nascite di masserie didattiche (o sociali) e pensa che sia un problema di mancanza di ‘appeal’ oltre che di crisi: 980 aziende pugliesi che si occupano di prodotti caseari ma negli ultimi tempi più del venti percento hanno chiuso i battenti.
Oltre il settore caseario si parla anche del settore zootecnico, ci si domanda se può diversificare le sue attività per crescere. Francesco Mastrangelo, Presidente Consorzio primitivo di Gioia del Colle, si sofferma sulla burocrazia, una macchina che aumenta i problemi per gli agricoltori, soprattutto quando il passaggio delle carte passa da un ente ad un altro (ultimamente per il settore vinicolo, tenendo conto che la stagione della vendemmia è iniziata).
Gennaro Sicolo, Presidente nazionale CNO, ringrazia il PD per aver organizzato una manifestazione che si occupa di agricoltura a 360°, poiché accade sempre meno e sempre meno sono gli spazi di discussione. Sofferma il suo intervento sulla differenza tra gli stati europei in interventi a sostegno dell’agricoltura: solo un esempio, la Spagna investe oltre 40milioni di euro, l’Italia (e soprattutto la Puglia) molto meno. Incalza le sue richieste dicendo all’Ass. Stefano che “se ci abbassano i soldi per gli investimenti noi ci ribelliamo, facciamo battaglia”. In particolare Sicolo riporta l’esempio dell’olio extravergine di oliva, un prodotto sempre più rivolto ai mercati del sottocosto, a causa di mancanza di controlli e di rintracciabilità dei prodotti, “e ciò non è più tollerabile”, conclude.
Fabrizio Rossi, imprenditore, parla dei prodotti biologici e dell’agricoltura sostenibile ponendoli come settori in crescita ma diventati quasi un luogo comune a causa di mancanza di assistenza tecnica in settori apparentemente ‘controllati’. Non bastano i finanziamenti ma occorre seguire il settore e gli imprenditori, collaborare tutti per un mercato economico responsabile.
Vito Moretti, produttore di uva da tavola, vuole porre l’attenzione sulla qualità dei prodotti agricoli e sul sapore dell’uva, delle pesche, delle albicocche, insomma, su tutto ciò che è sulla nostra tavola. Non dipende solo dai pesticidi, la mancanza di sapore (quante volte lo diciamo?) dei frutti che mangiamo ma anche dall’agricoltore che non sa fare il suo mestiere: molti si affacciano al settore agricolo ma pochi sono i veri agricoli, coloro che conoscono il mestiere.
Non solo l’uva da tavola ma anche il grano, altro settore in crisi, che fa parte della nostra agricoltura seppure non lo ricordiamo spesso: pasta, pane, taralli, biscotti, altri prodotti immancabili sulla tavola dei pugliesi. Inoltre, incalza Moretti, quanti sono i giovani agricoltori pugliesi come generazione di ricambio dei ‘vecchi’ agricoltori? I dati statistici ci raccontano di terre pugliesi coltivate da over sessantenni mentre pochissimi sono gli under trenta. Questo è un altro tema di attualità.
L’assessore Stefano dopo aver ascoltato tutti gli interventi dei presenti sul palco risponde e inizia col dire che la Puglia ha lavorato per una controtendenza culturale. Una Puglia che investe sui giovani agricoltori (i bandi sono stati snelliti nelle procedure proprio per aumentare la richiesta da parte delle giovani generazioni) e con un punto di assistenza tecnica stabile. Non è vero, ricorda Stefano, che i giovani pugliesi non sono interessati al settore agricolo poiché i dati degli atenei pugliesi dicono ben altro sugli iscritti alle facoltà agrarie. L’investimento della Regione Puglia è rivolto, da tempo, al recupero di un cinquantennio di storia che ha trascurato l’agricoltura per trovare lavoro nelle industrie siderurgiche o trovare fortuna altrove. Terre anche abbandonate.
Ma la Puglia è sulla buona strada: con i TIF, sulla multifunzionalità del settore, con i programmi integrati di filiera, di protezione del marchio Puglia negato alla grande distribuzione contraffatta. Tutto questo nonostante le politiche nazionali del Governo Berlusconi (“e non lo dico solo perché sono alla Festa regionale democratica o vicino al partito democratico”, precisa Stefano) che ha tagliato, con il Ministro Tremonti, i fondi destinati all’agricoltura (soprattutto cancellato il DPCM Risorse agricole). Per concludere, la Puglia deve recuperare l’identità agricola ai suoi cittadini per conservare un patrimonio rurale e paesaggistico straordinario, e la Regione Puglia è sulla buona strada.
Oggi si parlerà della nuova PAC a farlo saranno il parlamentare europeo Paolo De Castro, l’on. Enzo Lavarra (responsabile nazionale Forum agricoltura Pd), l’on. Giusy Servodio e Giuseppe Brillante della Coldiretti. Mentre a Piazza Luca D’Andrano si parlerà di ricerca e divulgazione e nuove idee in agricoltura.
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