SAN DOMENICO SI RIANIMA CON GLI HILL’S JOY CHOIR-foto
In tanti si sono avventurati nonostante il maltempo nella Chiesa di San Domenico il sei gennaio per ascoltare gli Hill’s Joy Choir in “Natale in Gospel”, concerto di beneficienza organizzato in collaborazione con la Confraternita del SS. Rosario di Gioia e l’Associazione Petali di Pietra, a sostegno del restauro della tela di San Pietro da Verona, San Tommaso d’Aquino e San Vincenzo Ferrer e della scultura raffigurante San Francesco da Paola.
Luigi Mongelli per conto della Confraternita ha accolto i presenti, davvero numerosi, sottolineando le finalità del concerto e comunicando che la tela oggetto del restauro, posizionata sul lato destro della chiesa, il giorno dopo sarebbe stata affidata alle abili mani della dottoressa Maria Gaetana Di Capua. Procrastinato all’8 maggio il recupero della statua lignea di San Francesco da Paola.
La Di Capua è attualmente impegnata nel restauro del Crocifisso ligneo della Chiesa di Sant’Antonio (http://www.gioianet.it/attualita/3764-per-il-crocifisso-s-antonio-si-sfidano-gli-anatemi-foto.html) e in passato le sono state affidate le tele di Sant’Antonio da Padova e dell’Immacolata.
Per raccogliere i fondi necessari la Confraternita ha organizzato mercatini natalizi con il supporto di associazioni “di buona volontà”, ed altre iniziative ancora porrà in essere.Gli Hill’s Joy Choir da circa un anno sono “ospiti” della rettoria durante le prove, infatti in una delle stanze si riuniscono per armonizzare “voci e cuori” diretti dalla loro maestra – flautista Ilaria Stoppini.
Presentatrice d’eccezione della serata Marica Girardi, lettori Augusto Angelillo ed Elena Milano, di Teatralmente Gioia.
Ancora una volta la magia del canto e della musica ha donato emozioni e creato una atmosfera di intensa condivisione e stupore.
Percepibile “a pelle” la vibrante attesa, gli sguardi di intesa ed incoraggiamento e l’aura di gioiosità dei singoli coristi, attenti “all’attacco” di Ilaria le cui mani volano sulla tastiera senza guardare tasti o spartiti, quasi dotate di propria musicale consapevolezza, con gli occhi pronti ad incoraggiare, cogliere domande e dare conferme.
Si affidano in “volo d’angelo” e con totale fiducia, soprattutto negli assolo, alla sua capacità di inseguirli e sostenerli con le note in totale empatia, e questo nonostante siano “nati” da poco più di un anno.
Altrettanto abili ed appassionati i “maestri” Roberto Greco, da orchestra e fuoriclasse le sue aperture e chiusure ad effetto con il sassofono, Umberto Caporaso, cui è affidata l’ouverture del concerto, concentrato e intenso al basso e Diego Ludovico, intuitivo e mai invasivo con le sue percussioni, pronto a sottolineare voci e musica con estrema abilità e delicatezza.
Tra l’altro i tre musicisti hanno effettuato una sola prova prima del concerto del 27 dicembre, e nessuna per quello del 6 gennaio, essendo non solo molto impegnati ma anche logisticamente distanti, questo a conferma della loro estrema bravura e professionalità.
Stessa difficoltà per Daniele Polverino e Benny Fanelli, entrambi fuori regione da mesi per lavoro e studio e quindi con pochissime “prove” al loro attivo.
In formazione, lo ricordiamo, Miriam Tateo, Isa Addabbo, Tania Procino (autrice dei manifesti e della brochure, con un futuro da grafica assicurato), Teresa Surico, Rosanna Dammacco, Daniela Marocco, Giustina Losito, Maria Lidia Surico, Teresa Benincasa, Benny Fanelli, Daniele Polverino, Gianni Angelillo e Giuseppe Antonicelli, assente giustificata per un’indisposizione dell’ultima ora Marilù Cardascia, per coloro che hanno seguito il concerto nella Chiesa di Santa Lucia (http://www.gioianet.it/attualita/4014-hills-joy-choir-concerto-da-standing-ovation-foto-.html) suggestiva interprete di “Silent night” ed “On happy day”, sostituita dalle bravissime Teresa Benincasa e Tania Procino.
Accorato l’invito di Marica ai presenti, per altro particolarmente apprezzato e ricordato da don Tonino Posa nel suo intervento: “Accanto a queste opere i nostri genitori, i nostri nonni hanno pregato, pianto, chiesto grazie, sono opere che ci appartengono e appartengono alla nostra storia, e che oggi rischiano di andar perse a causa del degrado e dell’incuria. Sottrarle a questo destino è un investimento. Estendete questo invito anche a chi non è presente, anche il poco può diventar tanto se si è uniti. Madre Teresa di Calcutta amava ripetere “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”. E sono piccole gocce canterine nell’oceano della musica anche gli Hill’s Joy Choir. Lo spartito su cui si esercitano per creare armonia – non solo musicale – è quello dell’amicizia, diretti dalla loro maestra Ilaria Stoppini, flautista per formazione, armonizzatrice di voci e cuori per indole”.
Il concerto, per altro organizzato in tempi record, “si è avvalso – a detta della presentatrice – del contributo della Confraternita del SS. Rosario, di Petali di Pietra e di Gentile auto per i costi della SIAE e dei manifesti (non affissi causa contratto scaduto con la ditta appaltatrice del servizio affissioni) e di una cordata di piccole ma vitali sponsorizzazioni trovate dagli stessi coristi per coprire le spese del service, in quanto loro si sono esibiti anche questa volta gratis, ma per sentirli bene ci vogliono casse e microfoni: la Farmacia Michele Favale, Queen’s Bar, Pizzeria e Pub, la Farmacia Labriola, il Caffè House, G. Cosmetici di Giustina Gisotti, Laterza Calzature, la Taverna da Romoletto, il Caseificio Sapori di Puglia, Pantagruel, la Pizzeria Al Castello, Poco poco, Vestibula, Leo Tessili, Magicamente, Il Mago della Pizza e il Bar Rossini”, a tutti loro un sincero grazie da parte dei componenti l’Hill’s Joy Choir per la fiducia dimostrata.
(Scatti fotografici a cura di Donato Stoppini)