GIOIA DEL COLLE. RECUPERATO IL MURALES DI GRIDAS-foto
Restituito al suo splendore – grazie a Mario Pugliese, Sergio Gatti e Claudio De Leo – uno dei murales a firma di “Gridas”, al secolo Felice Pignataro, artista partenopeo che per anni a Scampia ha sottratto alla delinquenza tanti giovani, coinvolgendoli in progetti d’arte sul più gettonato ed amato dei supporti: le mura della città.
“Volevamo contattare ‘Gridas’ – affermano Mario e Claudio – per informarlo di un’idea: la decisione di recuperare uno dei suoi murales a Gioia con il nostro progetto di decoro e arredo urbano presentato con RoomArt. Sua figlia Martina, che oggi porta avanti una battaglia: “Gridas non si tocca!”, ci ha comunicato che Felice Pignataro è morto a causa di un terribile male, un tumore, sette anni fa. Oggi l’associazione fondata da Felice, da cui mutuò il suo nome d’arte, è ancora operativa. G.R.I.D.A.S. è il gruppo risveglio dal sonno che la sua famiglia tiene vivo nel suo nome.”
”Martina, che con tanta gioia nel cuore ha risposto alla nostra comunicazione e ora è una nostra estimatrice, ci ha inviato le diapositive originali di uno dei murales realizzati a Gioia nel lontano 1997. Si trattava di un concorso di idee progettato dall’assessorato ai Servizi sociali, fu Michele Pavone ad accogliere Gridas e a presentargli alcuni giovani (oggi giovani adulti!), con cui collaborò, tra di loro Rosangela Mastromarino. Oggi questi disegni non si vedono più…. Da qui la nostra decisione di chiudere il progetto con un intervento urbano di recupero della memoria, se non di tutto il murales, almeno di una sua parte. In questi giorni, inoltre, a Napoli c’è una Metropolitana d’arte dedicata a Felice Pignataro, inaugurata dal sindaco De Magistris, per cui sarà un vero gemellaggio di memorie d’arte.”
Giusto il tempo di metter giù idea e progetto e – da veri creativi – eccoli al lavoro per far rinascere sul muretto i disegni rovinati dall’incuria.
“Grazie a Martina abbiamo riportato alla bellezza originale questo muretto disegnato e dipinto da giovani ‘speciali’ – Gridas sceglieva sempre loro – che con un concorso di idee disegnarono l’integrazione sociale e il valore della famiglia. Ne abbiamo recuperato la memoria, in onore e ricordo anche di Gridas.”
“Sua moglie, con cui abbiamo preso contatto, ancora ricorda l’allora assessore ai Servizi sociali Michele Pavone e tramite Martina ci ha chiesto di salutarlo calorosamente. Ci ha raccontato che Michele sette anni fa partecipò ai funerali di Felice, pur non avendo alcun ruolo amministrativo. Gioia è davvero una città ricca di persone straordinarie, e Michele Pavone lo è!”
“Felice Pignataro nel 1981 riuscì a realizzare le sue “utopie”, ovvero murales e mosaici ispirati a Gaudì, maschere di cartapesta e di poliuretano espanso per il carnevale di quartiere, quadri e sculture con materiale di riciclo, autoadesivi e manifesti lineografati e stampati in proprio, televisori di legno con rulli dipinti per dare voce ai senza voce, striscioni colorati, e ancora fumetti, favole, illustrazioni, laboratori con le scuole e alla sede del GRIDAS.”
“Tanti diversi aspetti di una sola visione dell’arte e della creatività, semplice, ma difficile a farsi – direbbe Felice – in funzione di critica sociale, sostegno per gli ultimi e stimolo a lottare per cambiare le cose. E in tante occasioni queste utopie realizzate hanno potuto abbattere muri grigi di indifferenza e pregiudizio e mostrare, oltre di essi, tra fiori giganti, soli e lune sorridenti, e girotondi di uomini e donne in pace, l’orizzonte di un mondo migliore.” [foto Mario Di Giuseppe]