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“PIANO PROTEZIONE CIVILE MAI ATTUATO A GIOIA”

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villa-lucia-ingressoSul piano comunale di protezione civile riportato nel sito del Comune tra i regolamenti, si addensano “nubi” che preannunciano una bufera mediatica.

Parrebbe che tale piano, redatto nel 2008 e mai aggiornato (riporta tra le strutture disponibili in caso di calamità “Villa Lucia” e tra le emittenti locali Radio Planet) non sia stato di fatto mai applicato.

Il piano, infatti, prevede che in caso allerta meteo il sindaco (nel caso di Gioia il Commissario) o un suo delegato (solitamente il Comandante della Polizia Municipale o il suo vice) convochi per attuare il coordinamento degli interventi il Comitato Locale di Emergenza di cui fanno parte alcuni enti e i volontari di Gioia Soccorso e della Croce Rossa.

Delle tre fasi (prevenzione, soccorso e intervento), solo la seconda in questa ed in protezione-civile mezzialtre contingenze risulterebbe attuata, senza avvalersi della professionalità e della formazione dei volontari, invitati in questi giorni “solo” per garantire il servizio di trasporto ai dializzati.

Il Comune ha il compito di attuare le attività di previsione degli interventi di prevenzione dei rischi stabilite dai programmi e piani regionali, (anche nel caso di sagre e feste), di assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi ed utilizzare il volontariato di protezione civile a livello comunale e/o intercomunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali.  

donato ascatignoNella fase di previsione il coordinamento prevede una ricognizione dei “rischi” sul territorio, essendo ben note le “criticità” dello stesso, e sulla base di ciò si elabora un piano di intervento suddividendo i compiti tra i membri del Comitato Locale di Emergenza.

Questoa detta di Donato Ascatigno a titolo di cittadino e non di esperto nel coordinamento provinciale del servizio di emergenza della C.R.I. – a Gioia non è mai avvenuto. Nessuno ha convocato i volontari della Croce Rossa o di Gioia Soccorso per analizzare la storia degli eventi accaduti, stilare una classifica dei rischi e pianificare il da farsi in fase preventiva, così come previsto dal piano, e questa assenza di coordinamento puntualmente si verifica non solo durante le emergenze ma anche nel corso di manifestazioni che riuniscono in città mcroce rossa italiana2igliaia di persone.”

Coordinatore del Servizio di Protezione Civile della C.R.I., tra i redattori del piano locale dello stesso, Donato Ascatigno da anni si confronta in altri contesti e scenari di emergenza perfezionando le proprie competenze e facendo tesoro di ogni esperienza.

Oltre al Piano Comunale di P.C. ci sono leggi apposite che regolano questo servizio essenziale, ad esempio la legge 225/92, il D.Lgs 112/98 e la Direttiva del P.C.M. del 03/12/2008 – rimarca Ascatigno – da cui si può apprendere che il sindaco è l’autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, assume la direzione e il coordinamento Logo Gioia Soccorso1dei servizi di soccorso e d’assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della giunta regionale.” 

Inoltre Gioia del Colle – afferma Donato Ascatigno – è sede C.O.M. “CENTRO OPERATIVO MISTO“, struttura operativa che coordina i servizi di emergenza a livello provinciale. Il C.O.M. deve essere collocato in strutture antisismiche realizzate secondo le normative vigenti, non vulnerabili a qualsiasi tipo di rischio. Tali strutture devono avere una superficie complessiva minima di 500 mq con una suddivisione interna che preveda almeno: una sala per le riunioni, una sala per le funzioni di supporto, una sala per il volontariato, una sala per le telecomunicazioni.  Questa protezione civile comstruttura è l’attuale sede di Gioia Soccorso, mai allestita da parte del Comune di Gioia”.

La denuncia di Donato Ascatigno – circostanziata e motivata – non lascia adito a dubbi: il piano comunale di protezione civile non è applicato. Le conseguenze sono sotto gli occhi dei cittadini che si interrogano sulle responsabilità di tale inadempienza.

Le risorse e le professionalità ci sono, perché mai non utilizzarle?

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

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