RACCONTO CELEBRAZIONE BEATIFICAZIONE BENEDETTO XIII
Il 24 febbraio alle ore 12, a Roma, è stato celebrato un evento di importanza storica nel Palazzo del Vicariato presso la Basilica di san Giovanni in Laterano. Nell’ampia e bella Sala della Conciliazione, così denominata perché vi furono firmati i Patti Lateranensi (11 febbraio 1929) tra l’Italia e la Santa Sede, si è svolta la solenne cerimonia di apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, fra Vincenzo Maria Orsini, dell’Ordine dei Predicatori, papa con il nome di Benedetto XIII (1724-1730), nato a Gravina in Puglia il 2 febbraio 1650.
Presiedeva il Tribunale per l’avvio del Processo Canonico il cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, alla presenza di mons. Mario Paciello, vescovo di Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti, di autorità civili ed ecclesiastiche, di numerosi fedeli pugliesi e beneventani (il cardinale Orsini, anche da papa, resse la diocesi di Benevento per più di 40 anni).
Dopo il solenne giuramento di rito del Presidente e dei giudici del Tribunale nelle mani del Notaio Apostolico, quest’ultimo dichiarava aperto il Processo alle deposizioni prossime dei testimoni in una prima fase diocesana. È seguita la lettura di un compiuto profilo biografico e storico del Servo di Dio, tracciato dal Cardinale presidente, aperto e chiuso da canti polifonici di rara bellezza del Coro della cattedrale di Gravina.
Grande merito per questo primo traguardo va riconosciuto al Centro Studi «Benedetto XIII» di Gravina e al suo instancabile animatore organizzativo e culturale don Saverio Paternoster.
Da alcuni incontri con la gioiese Associazione Autonoma di Solidarietà, guidata da Enrico Soria, è scaturita anche una collaborazione tendente ad accrescere e diffondere la conoscenza di questo grande papa pugliese, universalmente noto anche per la sua grandissima devozione per (il patrono gioiese) san Filippo Neri.
Di qui il coinvolgimento del prof. Mario Girardi, docente nell’Università di Bari, che ha promesso e mantenuto al più alto livello degli studi l’impegno a nome dei concittadini gioiesi di offrire un contributo storiografico alla medesima causa, dapprima con 2 conferenze pubbliche a Gravina e Gioia (2 aprile e 20 maggio 2011) e poi in questa solenne occasione romana (25 febbraio) nell’Aula minor dell’Angelicum, ovvero la Pontificia Università san Tommaso d’Aquino nel cuore di Roma, a pochissima distanza dal Palazzo del Quirinale.
Dinanzi ad un foltissimo pubblico, cui in mattinata si erano aggiunti numerosi giovani liceali provenienti da Gravina con i loro docenti, il cardinale Walter Brandmüller, già Presidente del Comitato Pontificio per le Scienze Storiche, ha dato l’avvio al Convegno di studio sul tema «Benedetto XIII Orsini tra S. Domenico e S. Filippo Neri. Fonti-Storia-Spiritualità».
I tre relatori, nell’ordine il prof. Mario Girardi, il prof. fra Carlo Longo (storico domenicano, docente presso l’Angelicum) e padre Edoardo Aldo Cerrato (Procuratore Generale della Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri) hanno tracciato con l’ausilio di numerose fonti storiche il percorso formativo ed esistenziale, e la stessa spiritualità di Papa Orsini alla luce della sua vocazione domenicana e del sopraggiunto amore per gli Oratoriani (che visitò alla Vallicella di Roma ben 132 volte nell’arco di poco più di 5 anni di pontificato) ed il loro fondatore, san Filippo Neri, «suo liberatore» da sicura morte nel disastroso terremoto beneventano del 5 giugno 1688.
La visita e la celebrazione liturgica, presieduta da mons. Paciello, presso il sontuoso monumento funebre che custodisce le spoglie di papa Orsini nella Basilica domenicana di Santa Maria sopra Minerva (e sotto l’altare maggiore anche quelle di santa Caterina da Siena), una passeggiata per Roma by night in un inatteso e piacevolissimo clima primaverile fino alla scenografica scalinata di Trinità dei Monti, ultimata grazie all’interessamento di Benedetto XIII, l’escursione (sulla via del ritorno) alla celebre Abbazia benedettina di Montecassino, la cui Basilica fu solennemente benedetta e consacrata da Benedetto XIII il 18 maggio 1727, hanno concluso una esaltante due giorni romana.
L’augurio e l’auspicio finale è che non solo la città natale di Gravina e la comunità di Gioia (che condivide la devozione di Benedetto XIII per s. Filippo Neri), ma l’intera Chiesa universale possa riconoscere e celebrare degnamente i meriti e la santità di un grande papa come Benedetto XIII, sicuro modello di vita e perfezione cristiana anche per i nostri tempi. (foto M. Girardi-Gioianet)