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CORO JUBILATE DEO, “AMORE E CAMMINO VERSO SANTITÁ”-foto

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Il Coro Polifonico Intecoro-jubilate-papa-g.nni-paolorparrocchiale “Jubilate Deo” che il 16 giugno si esibirà a Mola di Bari, il 24 maggio in Chiesa Madre ha dedicato al Santo Patrono ed alla comunità un concerto meditativo dal titolo “Storia di un amore tra Dio e te, cammino verso la santità” diretto da Angelo Fasano.

Con la complicità delle voci intense dei lettori Irene Galatola, Ilaria Verone e Berto Fagiolino, i testi accuratamente scelti da Anna Gallo per presentare nove figure pervase di santità, non tutte note ai più, hanno commosso e invitato a riflettere sui valori della Fede.

Intarsi riflessivi di rara suggestione e profondità hanno impreziosito le minimali biografie, lasciando alla musica – amalgama di emozioni – il raccordo della serata.

anna-maria-longo-ecoro-jubilateAnnamaria Longo alla tastiera, Enza Romano al violino e Domenico Caricato alle percussioni (deflagrante in “O fortuna” tratto dai Carmina Burana) hanno accompagnato con appassionata maestria le voci dei numerosi cantori.

Apre il concerto “Lodi all’Altissimo”.

La prima immagine illuminata nel buio della chiesa è quella di Giovanni Paolo II, il dono di sé attraverso la preghiera diviene poesia. Al Papa è dedicato “Totus tuus”.

L’icona tra le braccia di due “assistenti” scende dall’altare e si allontana per lasciare luce e spazio a Pier Giorgio Frassati, giovane ingegnere beatificato il 20 maggio del ’90, fulgido esempio per le giovani gcoro-jubilate-deo-completoenerazioni, dedito allo studio, alla pietà, alla carità e all’apostolato, vinto dalla poliomielite a soli 24 anni.

Personaggi noti e meno noti si alternano.

Entra in scena “la piccola matita nelle mani di Dio” che tanti eccelsi disegni divini ha realizzato con la sua missione: Madre Teresa di Calcutta. Per lei che tutti ha accolto con amore, “essere rifiutati è la peggiore malattia”. Alla piccola suora il coro dedica uno dei brani più amati: “Madre fiducia nostra”.

Onore, quindi, al “Santo della gioia” nonché patrono di Gioia, San Filippo, con “Cuore di Cristo”.

coro-sindaco-e-parrocoMentre si spegne l’eco delle note e tornano le voci narranti, stupisce e non poco la beatificazione dei coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, genitori esemplari di ben quattro figli di cui tre sposi in Cristo.

Li allevammo nella fede, perché conoscessero Dio e lo amassero – scrive Maria nel 1952 – come un’anima sola, aspirammo al loro migliore bene, rinunziando a tutto ciò che poteva portare qualche danno ad essi, anche se doveva costarci qualche privazione.”

“La loro capacità di incarnare le virtù evangeliche – si racconta di loro – la loro vita di spiritualità con e per la famiglia fanno sì che i coniugi avvertano profeticamente la necessità di un impegno sociale da parte delle organizzazioni cattoliche. Maria, sposa e madre di famiglia, getta le sue reti nel mare dell’amore di Dio e del prossimo. Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, con la loro vita, con le loro opere, con il loro esempio, con i loro scritti, coro-bambibi-longocon la coerenza della loro storia coniugale e familiare, contribuiscono davvero a costruire la Chiesa.”

A loro viene dedicato “Preferisco il Paradiso”. In questo canto al coro “adulto” si unisce la corale dei piccini della Mazzini, tra cui “verdeggia” la piccola Povia guardata con orgoglio dal papà neo sindaco.

Le voci bianche affidate a Sara Vitto e Lucia strappano applausi nonostante sia stato chiesto il “silenzio” per meditare nell’ascolto.

Ancora uno dei canti più cari alla corale: “La vera gioia” per poi ricordare Giuseppe Moscati – oggi santo – un laico che “ha fatto della vita una missione percorsa con autenticità evangelica, spendendo stupendamente i talenticoro-jubilate-sf-neri-1 ricevuti da Dio e della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di sé.”

Al dottore il coro dedica “Dove la carità è vera”, esaltando il messaggio di una salvifica laicità finalizzata alla cura dei malati.

Ad una carmelitana scalza nata a Bari, la Beata Elia (al secolo Teodora Fracasso), giovane suora salita al cielo a 26 anni, le cui parole “da brivido” riecheggiano ancora: “Sola ai piedi del mio Crocifisso Signore, lo guardai lungamente, e in quello sguardo vidi che era tutta la mia vita…” vien dedicsf-neri-marisaata “Piccola ostia”.

Con don Tonino Bello torna la poesia e Marisa D’Elia le presta voce, mentre uno splendido assolo di Sara Vitto evoca angelici ricordi in “Un’ala di riserva”.

Edith Stein, filosofa ebrea nata a Breslava, attraverso gli scritti di Santa Teresa D’Avila scopre il cattolicesimo, la sua è una conversione matura e la porterà ai voti poco più che trentenne. Muore ad Auschwitz nel ’42. Giovanni Paolo II la beatifica e nel ’99 la nomina compatrona d’Europa con Santa Caterina da Siena e Santa Brigida.

coro esibizione santitaA Edith – per le consorelle madre Teresa Benedetta della Croce – pensatrice, mistica, martire, Giovanni Paolo II dedica queste sue parole: “[…] Gettò come un ponte tra le sue radici ebraiche e l’adesione a Cristo, muovendosi con sicuro intuito nel dialogo col pensiero filosofico contemporaneo e, infine, gridando col martirio le ragioni di Dio e dell’uomo nell’immane vergogna della “shoah”. Essa è divenuta così l’espressione di un pellegrinaggio umano, culturale e religioso, che incarna il nucleo profondo della tragedia e delle speranze del Continente europeo.”

Per Edith “O fortuna”, teutonico inno alla vita tratto dai Carmini Burana e musicato da Carl Orff che imprigionando tra le note il dramma della morte, esalta la vita.

Per coloro che volessero ascoltare la registrazione del concerto effettuata da Don Innocenzo Mondelli, questo il link: http://www.youtube.com/watch?v=1Gip5xl-5Cc&;feature=share

Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe.

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