VITO OSVALDO E “PETALI DI PIETRA” STELLE DEL CRMG
In tanti hanno aderito domenica scorsa alla serata di beneficienza organizzata presso “la Cicerchia” dall’Associazione “Obiettivo Gioia” e dalla onlus CRMG (Centro Clinico per la Ricerca di Malattie Genetiche) che ne ha illustrato le finalità nella conferenza del 19 settembre (http://www.gioianet.it/attualita/5530-obiettivo-gioia-e-crmg-alla-de-deo-contro-il-cancro.html).
Nel corso della serata di domenica alcuni esponenti della Società Astronomica Italiana Sezione Puglia (Saitpuglia) hanno dissertato sulle costellazioni – approccio purtroppo solo “virtuale” all’argomento, essendo il cielo ingombro di nuvole.
La magia di una notte stellata da esplorare con il telescopio a distanza di sicurezza da fonti luminose sempre più inquinanti è stata infatti rimandata.
In molti hanno scoperto che le costellazioni zodiacali nel tempo si sono spostate e pertanto non corrispondono agli antichi allineamenti cui fa riferimento lo zodiaco.
Gli invitati non solo hanno gustato zampini e vino della tenuta Viglione, ma anche assistito ad uno spettacolo portato in scena dall’Associazione “Petali di Pietra” in tempi record. Scelta vincente cooptare Vito Osvaldo Angelillo, un “regista – attore” che per i miracoli scenici è davvero attrezzato ed ha vestito “i panni” di un pericolosissimo cerusico con tragicomica bravura.
“Il cerusico – precisa Maria Marmontelli, direttore di scena -, era una sorta di chirurgo medievale a metà strada tra il macellaio ed il ciarlatano per via delle scarse conoscenze scientifiche dell’epoca sul corpo umano ed il suo funzionamento. Le bizzarre credenze medievali sull’origine delle malattie e sui rimedi hanno reso particolarmente divertente lo spettacolo.”
“Di certo – ci confida Elvira Pedone, presidente dei “Petalini” che pur quel periodo storico ama tanto -, era sempre meglio soffrire e tenersi il malanno piuttosto che recarsi dal medico. Io ero un po’ la voce narrante, Trotula De Ruggiero, una delle poche donne “medico” della Scuola medica Salernitana vissuta intorno al 1050. Vito Osvaldo nei panni del cerusico, pseudo guaritore, ha adottato pratiche mediche alquanto stravaganti: tenaglie enormi per l’estrazione dei denti; spiedo rovente per la cauterizzazione delle emorroidi; pozione magica miracolosa contro l’impotenza ed altro ancora… In realtà era proprio ciò che avveniva nel Medioevo! Accanto a lui in scena vi erano una malata, Miriam Tateo, un vecchietto, Giuseppe Pugliese ed una bella cortigiana, Lyuba Centrone. Sempre a Giuseppe è toccato anche il ruolo di un “velino” poco contestualizzato, ma di sicuro necessario per mostrare la proiezioni di miniature dell’epoca.”
Davvero divertente l’espediente di ideare una scenografia mobile per proiettare diapositive di supporto al racconto di Trotula, grazie alla figura dei valletti interpretati da Giuseppe Pugliese e Lyuba Centrone.
Hanno collaborato al mixer audio Nicola Paradiso e in qualità di assistente di scena Sheila Linzalata.
A chiusura della serata è andato “in onda” un telegiornale comico-satirico con Donato Lucilla e Anna Maria Longo nei panni di due conduttori del TG5, con tanto di sigla originale, per cavalcare l’onda del buon umore con battute esilaranti sulla scia delle migliori barzellette, note e meno note, grazie alla preziosa consulenza tecnico – goliardica di Piero Romanazzi.
Anche in assenza di stelle, una serata brillante all’insegna del divertissement (lo si evince anche dalle foto fatte durante le “prove diurne”) e della solidarietà.