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Cronaca

SCIOPERO UNIFICATO CONTRO TAGLI SCUOLA PUBBLICA-foto

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sciopero acquaviva2Come annunciato nei giorni scorsi, c’è stata ad Acquaviva una giornata di Sciopero territoriale unificato, a cui hanno aderito numerosi istituti, tra cui l’ITIS di Gioia. Una manifestazione che fa seguito al “flash-mob” tenutosi giovedì scorso, di cui alleghiamo la gallery delle foto.

Intorno alle ore 9 un lungo corteo di studenti (ITC “Colamonico”, IPSIA “Chairulli, al Liceo “Don Milani e al Rosa Luxemburg di Acquaviva, Liceo Scientifico “Leonardo” e Classico “Platone” di Cassano e Industriale di Gioia) partendo dal piazzale antistante la Stazione F.S ha percorso via delle Vittime di via Fani, via Roma in senso contrario, piazza Di Vagno e tutta l’Estramurale fino ad arrivare in piazza Vittorio Emanuele II davanti alla cassarmonica.

Molti gli striscioni e cartelloni realizzati per l’occasione per comunicare le preoccupazioni per il proprio futuro e il dissenso nei confronti del Ministro sciopero acquaviva3Profumo. Al suono dei tamburi gli studenti hanno alternato la marcia alla corsa, intonando canti e slogan con megafoni e sventolato bandiere. Per dovere di cronaca dobbiamo puntualizzare che non sono certo mancate espressioni colorite e volgari. Un linguaggio certamente fuori luogo e inopportuno al caso che ha portato molti professori a prendere prontamente le distanze dagli studenti in piazza V. Emanuele non condividendo la forma del turpiloquio.

A margine del corteo abbiamo voluto approfondire il tema rivolgendo un po’ di domande alle insegnanti per capire le loro ragioni e il loro malessere.

Siamo qui in piazza tutti insieme per sostenere la Scuola Pubblica e DIRE NO: al blocco del pagamento degli scatti di anzianità; alla riduzione di circa 30 mila cattedre; alla riduzione del personale ATA; alle classi pollaio; alla cancellazione di 87 mila posti in organico; alla deportazione degli insegnanti sciopero acquaviva4inidonei nei ruoli amministrativi; all’attuazione dell’ex legge APREA; allo smantellamento della scuola pubblica; e alla riduzione del Fondo d’Istituto”.

La prof. Giulia Masiello ci solleva la questione dei “docenti inidonei” e del demensionamento. “Gli insegnati ‘inidonei’ per motivi gravi di salute svolgevano mansioni diverse come bibliotecari o in laboratorio mantenendo la professionalità di docenti. Ora con la Legge di Stabilità dovremmo passare in Segreteria come personale ATA. Questo non è costituzionale, ci dovrebbero licenziare a fare un nuovo contratto passando ad assistenti amministrativi di cui tra l’altro non ne abbiamo le competenze. Inizialmente questo passaggio lo hanno fatto volontario e molti colleghi hanno anche accettato. Così però andiamo a sconvolgere l’equilibrio delle Segreterie togliendo la speranza a chi è da anni in graduatoria di poter lavorare. D’altra parte è tutto bloccato. Tra l’altro abbiamo acquisito competenze in anni di inidoneità che vorremmo sciopero acquaviva6mantenere, la nostra figura professionale dà una certa importanza alla scuola in cui lavoriamo e valore aggiunto”.

Altro questione che ci fanno notare è la “carenza di organico nei collaboratori scolastici, “alla Collodi -ci dice la maestra Adriana- con Primaria e Scuola dell’Infanzia abbiamo solo tre unità”. Si sono soffermati poi sul “Fondo di Istituto”, “la Formazione e l’aggiornamento dei docenti prima era un obbligo ora invece un optional, con l’evoluzione della società l’insegnamento deve adeguarsi con la didattica alle esigenze dei bambini, non possiamo più fare solo lezioni frontali ma affiancare attività laboratoriali. I Corsi di aggiornamento erano offerti dal Capitolo della 440”.

La prof. Franca Caferra ci precisa: “l’aggiornamento come si deve lo abbiamo sempre fatto a nostre spese; il Circolo Didattico aveva dei piccoli Fondi per organizzare dei Corsi a cui eravamo obbligati a partecipare dal Dirigente sciopero acquaviva5Scolastico. Adesso non esiste più niente, tutto è affidato alla nostra sensibilità e noi lo facciamo sempre perché ci crediamo. I docenti della scuola primaria e dell’infanzia si sono sempre dati da fare, perché quando si lavora con una fascia di età particolare e con dei Minori, non puoi non considerare alcune situazioni ed esigenze. In questi anni abbiamo sempre cercato di dare ai nostri ragazzi il meglio!”

E ancora, “Non sappiamo che cosa succederà, una scure terribile sta per calare sulla scuola pubblica, assistiamo al dirottamento di fondi verso la Scuola Privata. Ci pongono l’accento sulla Legge Aprea in cui si parla di rinnovo degli organi collegiali ora in Senato è passata sotto silenzio”.

Evidente è il clima di disagio nel corpo docente, tra i precari e gli inabili su temi come il pensionamento e la preclusione per i giovani laureati di inserirsi nella Scuola in modo da garantire il ricambio generazionale. “Avere 66 anni e sciopero acquaviva7stare con i bambini della primaria, vi assicuro che quest’anno per la prima volta nella mia vita torno a casa stravolta e senza energie”. Ribatte prontamente la maestra Maria Angela: “un collega giovane ha forza, energia, e capacità innovativa, io arrivata ad una certa età non ce la faccio più fisicamente e mentalmente a mettermi in discussione per quanto sia una persona aperta”.

E dell’aumento degli alunni nelle classi le cosiddette “Classi pollaio”, ne vogliamo parlare? Pensate che abbiamo nella scuola dell’infanzia abbiamo classi di 29 bambini e nella primaria di 26-27. “La qualità dell’insegnamento passa anche attraverso una buona relazione tra docente e discente che ti permette di seguire anche i casi particolari (es. DSA e consentire l’inserimento di alunni stranieri) per i quali non ci viene dato alcun tipo di supporto, considerate anche i tagli del Governo sugli insegnanti di Sostegno. Prima della Riforma Gelmini, nella scuola primaria c’era l’organizzazione modulare che prevedeva tre insegnati su due classi in alcune giornate della settimana (6 ore a settimana, 2 sciopero acquaviva9al giorno) che ci permetta di aprire le classi e fare gruppi di livello, per cui l’inclusione di tutti i tipi di alunni con tutte le problematiche veniva risolta con interventi mirati al recupero delle competenze e ma anche all’eccellenza che spinge e che forse aimè non esiste più. Quando hai 25 bambini non riesci a seguire tutti come vorresti individualmente. Le ore di contemporaneità ci consentivano di dare maggiore qualità al nostro insegnamento, come possiamo portare da sole i bambini in aula multimediale o utilizzare lavagne interattive, abbiamo laboratori bellissimi che non riusciamo ad utilizzare ed è un peccato. Ci siamo sempre sacrificati come insegnati fino all’inverosimile, il nostro è prima di tutto un ruolo educativo, non si può continuare così! Siamo ad un punto di non ritorno. Ci mancano le materie prime per dare un insegnamento di qualità. Ci sembra che questa manovra del Governo sia un progetto per affossare la Scuola Pubblica a cui invece bisogna dare la possibilità di realizzare un insegnamento di Qualità. Questo a nostro avviso si realizza attraverso un sostegno economico e una organizzazione scolastica che consente l’intervento individualizzato soprattutto nelle fasce degli alunni fino a 11 anni. Il nostro insegnamento non è nozionistico ma va nella direzione della valorizzazione delle competenze individuali”.

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