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L’EUROPA DISCUTE DEL PROGETTO “RIFIUTI ZERO”. GIOIA…?

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sergio-povia-intervistaMentre in Europa ci si incontra e si discute in seno al Parlamento Europeo per incentivare il progetto “Rifiuti Zero”, di cui riportiamo in calce un significativo contributo su quanto discusso, a Gioia del Colle, di contro, così come da noi preventivato in un precedente articolo pubblicato il 9 febbraio scorso (GIOIA: RITORNA LO SPETTRO DEL DISSOCIATORE MOLECOLARE), il sindaco Sergio Povia, da sempre “promoter” del ciclo integrato dei rifiuti, del loro incenerimento (DISMO:-http://www.la-piazza.it/giornale/06_2004/gioia/gioia01.htm) e della discarica sul nostro territorio (a Monte Sannace), il 14 febbraio è stato eletto all’unanimità presidente dell’A.R.O./5 – Ambiti di Raccolta Ottimale (scarica Delibera).

Un organismo, formato da sette comuni (Gioia, Acquaviva, Adelfia, Casamassima, Sammichele e Turi con circa 150.000 abitanti), che ha in Gioia del Colle il suo comune capofila, quale paese con il maggior numero di abitanti, istituito dalla normativa regionale per la gestione dei rifiuti del bacino.

rifiuti-zeroUn presidente che a sua volta, come primo atto ufficiale da lui sottoscritto solo dopo una settimana (scarica decreto), ha pensato bene dinominare l’avv. Giacomo Pompeo Colapinto, quale Dirigente Responsabile dell’ARO con funzioni di direttore fino a dicembre 2016”. Carica che da tempo esercita anche presso la SPES Gioia SpA.

Un sindaco, presidente di un organismo fondamentale per il futuro ambientale del nostro territorio, che al momento sembrerebbe non aver speso una sola parola sulla possibilità di sposare e quindi sviluppare anche su Gioia del Colle, e di conseguenza su tutti i paesi facenti capo all’ARO/5, il “Progetto Rifiuti Zero” molto apprezzato, non solo in tantissimi paesi italiani ma, anche in Europa.

Un curriculum sull’utilizzo dei rifiuti non propriamente ecologico, quello del sindaco gioiese, che dovrebbe non solo far riflettere ma mettere in guardia tutti i cittadini dei paesi interessati affinchè seguano, passo dopo passo, non solo l’evolversi ma, soprattutto le azioni messe in atto dal neo costituito Bacino per la gestione dei rifiuti ARO/5, alfine di scongiurare qualsiasi spiacevole sorpresa

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rz-parlamento1-300x244Si è svolta per la prima volta al Parlamento Europeo la conferenza sui Rifiuti Zero organizzata da Zero Waste Europe

Un folto pubblico ha assistito il 7 marzo scorso alla conferenza Towards to Zero Waste svoltasi al Parlamento Europeo. Hanno partecipato più di trecento persone tra attivisti, rappresentanti di numerose associazioni no profit provenienti da diversi paesi d’Europa e parlamentari europei.

Nella sessione del mattino Joan Marc Simon, responsabile di Zero Waste Europe, ha presentato il progetto Rifiuti Zero affermando che non si tratta di un’utopia; in diverse aree d’Europa esistono infatti comunità che si stanno impegnando concretamente in questa sfida. Simon ha sottolineato l’importanza della rete Rifiuti Zero costituita da attivisti ed enti locali che si impegnano a ridurre la produzione dei rifiuti ed applicare le buone pratiche. Attualmente in Europa il 60 per cento dei rifiuti va a smaltimento – ha sottolineato Simon – di cui il 37 per cento in discarica e il 23 per cento in impianti di incenerimento. L’Europa ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti del 20 per cento entro il 2020, ma gli strumenti oggi non sono sufficienti.

Il riciclo non viene supportato e gli incentivi economici vanno in gran parte agli impianti di incenerimento. In seguito l’intervento di Enzo Favoino, esperto e ricercatore della Scuola Agraria del Parco di Monza, ha dimostrato con dati alla mano che Rifiuti Zero non é una visione del futuro ma qualcosa di concreto nel presente, città come Amburgo, Torino, Milano e Salerno hanno raggiunto grandi obiettivi.

rz-parlamento4-300x172Occorre affrontare il viaggio verso Rifiuti Zero con metodologia ed impegno. Abbiamo vari punti di riferimento nelle normative europee come ad esempio la direttiva imballaggi. Bisogna puntare – ha sottolineato Favoino – sull’efficacia del sistema per arrivare al 70% di RD, ridurre l’impronta ecologica con la stabilizzazione biologica e recuperare ulteriormente materia riciclabile presente nella parte residuale. In questo modo possiamo ottenere importanti risultati.

Significativa la testimonianza del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro, primo comune in Italia ad avere adottato il protocollo Rifiuti Zero. Il sindaco, davanti ad una platea attenta, ha descritto i passi verso Rifiuti Zero intrapresi dal Comune dal 2008. Facciamo cose normali e concrete – ha affermato Del Ghingaro – dall’eliminazione delle bottiglie di plastica nelle mense scolastiche all’auto-compostaggio, dall’incentivo per l’uso dei pannolini lavabili ai distributori di latte alla spina, dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero per l’analisi del rifiuto residuo al Centro di riparazione e riuso. Dopo Capannori dal 2008 ad oggi 123 comuni italiani hanno adottato la delibera Rifiuti Zero, circa 3.300.000 abitanti. Un altro caso di buone pratiche nell’obiettivo Rifiuti Zero é stato presentato al Parlamento Europeo da Iñaki Errazkin, ministro dell’Ambiente della provincia di Gipuzkoa nei Paesi Baschi. Errazkin ha parlato rifiuti zero locandinadel grande successo ottenuto dopo soli tre anni. Oggi 710.000 abitanti sono coperti dal servizio di raccolta differenziata porta a porta con una percentuale raggiunta del 70 per cento. Per ottenere ottimi risultati – ha affermato Errazkin – occorre coinvolgere i cittadini e renderli protagonisti nel processo di cambiamento.

Subito dopo c’é stato l’atteso intervento del Commissario per l’Ambiente Janez Potocnik il quale ha riconosciuto, dopo aver ascoltato con interesse i risultati eccellenti provenienti dal sud Europa, che l’obiettivo Rifiuti Zero é la strada giusta da seguire. Con l’attuale legislazione europea si possono creare complessivamente 400.000 posti di lavoro nel settore del riciclo, riparazione e riutilizzo; un elemento positivo visto l’attuale momento di crisi. Occorre incoraggiare al massimo il riciclo e il compostaggio – ha dichiarato Potocnik – in modo che la parte residuale sia ridotta ulteriormente.

Il Commissario però non si é pronunciato su come gestire il rifiuto residuo. Non condanna e non incoraggia la costruzione di inceneritori e non sostiene che andrebbero chiusi. Una posizione ambigua per l’Europa se si vuole seguire un percorso sostenibile. Potocnik ha anche parlato del Libro Verde “Una strategia europea sui rifiuti di plastica nell’ambiente”. La plastica crea sfide specifiche, se vogliamo Rifiuti Zero – dichiara Potocnik – occorre eliminare la plastica e tutelare le risorse.

rz-parlamento2-300x137A seguire l’europarlamentare Andrea Zanoni (ALDE) ha sottolineato che i nemici della RD sono gli inceneritori. É più vantaggioso recuperare e riemettere la materia nel mercato piuttosto che bruciare. L’intensa mattinata, ricca di spunti, si é conclusa con gli interventi di Roy Vercoulen, vicepresidente dell’Istituto Cradle to Cradle e di Ariadna Rodrigo di Friends of the Earth Europe.

Durante la sessione pomeridiana presentata dall’europarlamentare Nikos Chrysogelos (Greens/EFA) sono stati presentati esempi di buone pratiche Rifiuti Zero nel settore commerciale e aziendale, come l’ufficio belga diGreenovate, il negozio italiano di Effecorta, la casa di moda estone Upcycling Design, la famiglia inglese di Karen Cannard, il centro di riparazione e riuso di Göteborg e per finire l’azienda italiana Dismeco.

La lunga ed interessante giornata si é conclusa con la proiezione del film Trashed della regista Candida Brady prodotto ed interpretato da Jeremy Irons. L’attore inglese ha presentato il film denuncia sulle discariche e gli inceneritori davanti ad un folto pubblico sottolineando quanto sia importante educare e coinvolgere più persone e a più livelli, dai bambini ai politici, dagli industriali ai cittadini.

centrodiricercaRifiutiZeroUn meeting riuscitissimo che genera grandi riflessioni per tutti i partecipanti, libera con grande entusiasmo il messaggio positivo di Rifiuti Zero dando forza, energia e speranza da trasmettere alle generazioni future. Ci auguriamo che l’onda Rifiuti Zero coinvolga anche i decisori del Parlamento Europeo in modo da abbandonare quei percorsi ricchi di fumo e cenere per intraprendere con fermezza e convinzione la via luminosa e sostenibile che conduce verso Rifiuti Zero”.

(fonte rifiutizerocapannori – Patrizia Lo Sciuto, Zero Waste Italy) 

 

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