PALMINA TINELLI, 100 ANNI E TANTA VOGLIA DI VIVERE-foto
Nella chiesa del Sacro Cuore, oggetto delle affettuose attenzioni di tutti i suoi cari e di tanti amici e curiosi, Palmina Tinelli ha “festeggiato” solennemente i suoi cento anni domenica, 7 aprile, quattro giorni dopo il reale genetliaco.
Accanto a lei il sindaco Sergio Povia, suo fratello e sua sorella Stellina, che tutti ricordano nel suo storico negozio di bomboniere, a cui Palmina ha fatto anche un po’ da mamma, le tre figlie, i generi, i numerosi nipoti e il suo dottore, Gianni Losurdo, custode di tanta, longeva salute.
Don Mario le dedica una splendida omelia, ricordando a tutti come la fede e la preghiera siano importanti per superare le tante prove della vita e raggiungere con serenità un così importante traguardo. Mentre il coro diretto da Angelo Fasano nel corso della Santa Messa inneggia canti e salmi, le voci dei bis e tris nipotini le augurano tanta felicità.
Palmina, come ricorda nel poemetto a lei dedicato Marisa D’Elia, di prove ne ha dovute superare davvero tante, da bimbetta nel corso della prima Guerra mondiale, alle prese con l’indigenza e da giovane sposa con prole nella seconda, tra tessere annonarie e sacrifici per sostenere la famiglia.
La Guerra e il destino le riservano una pesante croce: l’invalidità del suo sposo, che durante il conflitto bellico perde le gambe.
In tanti la ricordano alla guida della “carrozzella” di Benedetto Milano, amato e accudito fino all’ultimo giorno.
La fede la sostiene, il volto sereno e sorridente non mostra i segni del tempo, lo sguardo appena velato dalla commozione brilla di bontà e si offre con garbo e pazienza all’obiettivo, nonostante le quasi due ore di cerimonia trascorse in prima fila, tra abbracci, baci e saluti. Sorride con umiltà, quasi stupita di tanta attenzione.
Ritrovarsi nelle vesti di “diva” in questo giorno la disorienta e non poco… Quindi cerca il braccio di sua sorella e di uno dei nipoti e si avvia verso l’uscita della chiesa, verso un altro giorno.
———————————
A PALMINA PER I SUOI 100 ANNI
[Marisa D’Elia]