POVIA IN CONSIGLIO: “LA FESTA È FINITA. IL DENARO NON GIRA”
A tre giorni dalla modifica apportata in Consiglio comunale all’art. 6 del regolamento per la disciplina del referendum inerente la composizione della commissione che si pronuncerà circa la sua ammissibilità, il Comitato referendario organizza in Piazza Plebiscito una manifestazione per spiegare ai cittadini i “perché” del Referendum chiesto per non lasciare nelle mani della ditta privata che si è aggiudicato il bando e che in questi giorni sta inondando di “precetti” (800 sono già partiti e altrettanti ne stanno per essere inviati) relativi a presunti mancati pagamenti della Tarsu di ben dodici anni fa, che già in prima istanza porterà, a detta di Gianni Vasco, oltre 100.000,00 euro nelle tasche della Ce.r.in (AGGIUDICATA GARA TRIBUTI. NON HA VINTO IL MIGLIOR OFFERENTE), .
Al danno del precetto che potrebbe portare al sequestro e al pignoramento dei beni, anche la beffa di spese legali che molti cittadini si accingono a sostenere per proprio conto e che lo stesso Ente comunale dovrà pagare in caso di ricorsi persi.
Di questo, a onor del vero, non si è parlato molto in Consiglio, essendo “relegato” l’argomento alle comunicazioni iniziali e alle esternazioni di sindaco e consiglieri, passa però la proposta di discuterne “seriamente” con apposito punto nell’O.d.G del prossimo Consiglio, proposta avanzata dal consigliere Vito Falcone che – dopo aver accusato di demagogia e populismo coloro che usano in modo improprio i mezzi di comunicazione – invita caldamente Povia a non dilungarsi in spiegazioni.
“Chiariremo alla città tutti i passaggi che hanno portato alla consegna dei precetti – afferma Falcone -, passaggi obbligati nati da deliberazioni di Giunta e di Consiglio della precedente amministrazione, realizzi patrimoniali di residui attivi, di cui si è beneficiato per mantenere il bilancio integro, sarà nostra cura e impegno in consiglio dare spiegazioni alla città”.
L’ingegner Vito Ludovico ricorda nel suo intervento lo scomparso Donato Milano, uomo di spessore politico che lo avviò alla politica.
Il consigliere Gianno Vasco esprime il suo disappunto nello scoprire che il sindaco non ha letto la sua richiesta di chiarimenti sulla consegna dei precetti, di cui ha chiare le motivazioni politiche ma non quelle tecniche. Chiede a carico di chi saranno i 100 euro delle spese legali di ogni precetto, quindi annuncia – non essendo convinto dell’azione politica – di aver fatto ricorso su questo argomento all’Autorità di vigilanza, evidenziando i vizi presenti nel bando e nel capitolato.
Enzo Cuscito torna sui precetti e sottolinea i numeri (17mila quelli inviati nei vari comuni dalla Ce.r.in in questi giorni), i dieci giorni dati come scadenza per il pagamento della mora, il cui importo originale si è triplicato con spese legali stratosferiche e l’impossibilità di rateizzare le stesse. Torna, inoltre, a chiedere notizie sul mancato avvio del Consiglio comunale dei ragazzi.
Dal “tunnel kafkiano” di Cuscito si passa all’alveo comunale di Filippo Tisci, che sposta l’attenzione dai veri problemi della città preoccupandosi delle immagini di Che Guevara riprodotte in forma di stencil sui muri di Gioia e invitando il presidente del Consiglio Bradascio a non inserire last minute nuovi argomenti nell’ordine del giorno.
Claudio De Leonardis torna a parlare di Ospedale ed esorta il sindaco a prendere posizione in vista della perdita di servizi distrettuali, un’azione non imminente, ma “nell’aria”. Quanto ai servizi richiesti, pare certo un brusco ridimensionamento degli stessi. Al riguardo del laboratorio di analisi, parrebbe previsto lo spostamento dell’attività in altri ospedali, lasciando in sede i servizi di prelievo e consegna dei referti. Sul servizio di mammografia sospeso da febbraio, solo un impegno verbale dalla Laddaga a trovare soluzioni. De Leonardis chiede quindi un sopralluogo nella zona del Seven, sia per i pericoli lasciati dai cantieri aperti da mettere in sicurezza, che per le “colonie di roditori” ospitate dall’ex cantina sociale e le sterpaglie presenti nei fondi che insistono nella zona.
Longo, torna sul tema tributi e ironizza sul fatto che ai tempi della sua amministrazione, di fronte all’atto di esternalizzazione della Ce.r.in sarebbero stati messi non solo i manifesti ma gli stessi amministratori “al muro”, e a crocifiggerli sarebbero stati molti degli esponenti dell’attuale amministrazione. Parla del paragone tra le vessazioni e intimidazioni della Ce.r.in e quelle di Equitalia, invita quindi a indire un Consiglio per trovare soluzioni al problema delle cartelle esattoriali emesse. Sottolinea, infine, i tagli ai contributi della festa patronale e assicura al sindaco il suo sostegno personale in Provincia per la richiesta di contributi per il recupero ambientale della città.
Donato Lucilla non torna sul tema Ce.r.in, chiede informazioni sull’onere di interruzione dei termini di prescrizione.
“Se c’è notifica nel 2002, sono scaduti i termini di conservazione cartacea e, in caso di errori, ci sono penalità. Al riguardo dell’incasso di residui attivi – afferma Lucilla -, mi chiedo perché non ci si attivi sul mattatoio, da cui non è entrato un solo euro, degli 80mila non versati.” Ricorda, inoltre il bando nazionale per finanziare impianti sportivi e ristrutturare il palazzetto dello sport e anche il campo Martucci presso cui allestire il campo da rugby senza aumentare i costi di manutenzione.
Il consigliere Erasmo Mancino evidenzia ancora una volta l’uso improprio delle comunicazioni. Segnala che lo studio Loporcaro ha denunciato nel 2011 una situazione di pericolo per uno stabile in via Pecorella in quanto ci sono infiltrazioni che creano pregiudizio alla stabilità. Quindi si associa a quanto detto da Tisci, Longo e Falcone e chiede al sindaco di essere breve sui tributi, argomento da portare in Consiglio, anche se – considerando che da mesi si discute dell’argomento – sorge il sospetto che si sia preferito attendere l’assegnazione prima di portare in assise un provvedimento così impopolare e chiacchierato, vanificando ogni tentativo di interruzione dello stesso.
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Il sindaco Povia risponde.
“In ossequio a una delibera di giunta del 2010 abbiamo inaugurato la palestra del Villaggio Azzurro, in Regione è stato confermato il finanziamento di 2milioni e 200mila euro per completare via Roma e realizzare il parcheggio di scambio con fondi Fesr e non in project financing e un parcheggio all’interno dello spazio ferroviario. Dall’Acquedotto pugliese saranno stanziati 2milioni e 400 mila euro per il trattamento delle acque post depurazione del depuratore industriale e cittadino che verranno convogliate verso Lama San Giorgio e 500mila euro per l’esproprio a valle del depuratore. Metteremo così fine a una sterile polemica di qualche soggetto locale e trasformeremo i sei o sette ettari espropriati e gli undici dei campi di spandimento, in oasi naturalistiche. Lunedì sarà firmato il disciplinare che assegna i fondi relativi alla sistemazione di aree ambientali compromesse. Verrà inoltre individuato lo spazio e le risorse per creare il campo da rugby”.
“Detto questo – parte all’attacco il sindaco -, non so quanti di voi sanno che la Corte dei Conti ha bocciato due decreti del governo tecnico legati allo sviluppo e alla copertura sul provvedimento di stabilità. Chi non porta occhiali da sole e osserva, comprende che la festa è finita, il denaro non gira più e a ottobre il sistema della politica nazionale è a rischio default. Di contro in ragione di un femminicidio, un assassino è stato scarcerato. Siamo in declino, vedo il sorrisino beffardo di chi non capisce. Attenzione, nel momento in cui reclamiamo sulle questioni di riscuotere quello che è dovuto, ci rendiamo conto che chiediamo il pagamento di oneri di urbanizzazione a imprenditori dei quali si sta perorando il diniego della concessione edilizia in Provincia e che essendo scaduti i termini potrebbero adire a vie legali. Siamo in fase critica, chiediamo a nome di norme incomprensibili di annullare permessi a costruire e nel frattempo il pagamento di oneri di urbanizzazione a imprenditori cui stiamo negando il permesso a costruire, questo anche a fronte di danni erariali che potrebbero intervenire”.
“Riguardo alla Ce.r.in. – entra nel tema più scottante il sindaco – le cartelle esattoriali non c’entrano con l’affidamento all’esterno, di cui non abbiamo ancora sottoscritto il contratto. Venga detto, questo, agli amici del Comitato. Qualcuno sta collegando in malafede le questioni. Sappiamo di cosa stiamo parlando? Si tratta di Tarsu non pagata nel ‘99, l’accertamento e il precetto sono arrivati dopo, la crisi ce l’abbiamo oggi. Il ruolo emesso dura 5 anni ed il bilancio del 2000 è stato fatto sulla base del ruolo emesso. Molti vengono motivati a protestare senza sapere. Giunti alla richiesta ordinaria, se non paghi ti arriva il sollecito, dopo due anni, quando non paghi, ti arriva l’avviso di accertamento, non puoi non conservare una ricevuta di ingiunzione di pagamento, solo dopo arriva il precetto. Non dibatterò sulle spese legali, i 100 euro per atto fanno parte di un contrato in essere. Sull’onere della prova, se questa cosa ti è arrivata nei cinque anni precedenti, l’interruzione ti consente di mandarli a ruolo nei successivi 10 anni. Chi non ha pagato dal 1999 al 2003, sta creando problemi alla città. Sono soldi che abbiamo nei residui attivi che ci hanno consentito di mantenere il patto di stabilità. C
hi viene a pagare e ha pagato, lo può dimostrare. A coloro che con la sfera di cristallo hanno indovinato che avrebbe vinto la stessa ditta, rispondo che deve finire la stagione nella quale se uno non è d’accordo, l’altro è un delinquente. Fino a prova contraria non ci si può permettere di sollevare fango. E’ vero, ho detto che il Comitato referendario è una pagliacciata. Abbiamo la consapevolezza di quello che stiamo facendo”.
Riguardo alle altre comunicazioni, rende onore al merito a Donato Milano, risponde a Cuscito che il Consiglio comunale dei ragazzi verrà attivato dal prossimo anno scolastico se si supereranno veti e veti incrociati per problemi economici.
“Sulla questione sanitaria, finiamola di fare Orazi e Curiazi, la sanità è una utilità per tutti, non possiamo non vedere che in realtà una serie di questioni sul tappeto sono sospese, non c’è denaro circolante. La regione Puglia ha sforato il piano di stabilità. E tuttavia, siccome l’impegno se lo sono accollato, ci attiveremo”.
“Per il Comitato feste Patronali – continua il sindaco -, i bagni chimici hanno un costo di 1.300 euro che dovremo inserire sul capitolo della cultura o delle attività di promozione, e che prima erano a carico dell’U.T.C.”.
“Non ci siamo sottratti a finanziare con dignità la festa. Abbiamo anche in corso la struttura del concorso Argento, il cooking fest a metà di giugno. Riguardo al Bando nazionale per gli impianti sportivi, l’assessore per primo ha avvisato tutte le scuole affinché si attivino e aderiscano in quanto il bando si chiude a metà giugno. Stiamo valutando un Leasing in costruendo per il rifacimento del manto di erba sintetica, la tribuna, il solaio del palazzetto e il parquet. E’ una struttura finanziaria che ci consente di pagare rette a un privato senza intaccare il patto di stabilità”.
“Invito tutti a disinnescare la bomba sociale – conclude il sindaco -, evitiamo che le frustrazioni di chi voleva far politica e non ci riusciva. Siamo obbligati a farlo, ho una stupenda carriera di natura politica e quando questo dà fastidio a qualcuno, questo mi esalta di più”.
Tornando ai punti all’ordine del giorno, risulta approvato il rendiconto di gestione riferito all’esercizio 2012, bilancio chiuso, stando ai dati resi pubblici dal dottor Giuseppe Santoiemma con avanzo 4 milioni e 783mila euro, sommatoria di tutti le gestioni degli anni passati, di questi sono vincolati 2 milioni e 900mila euro, di cui un milione e 170 mila euro anticipati per l’espropriazione dei terreni occupati dalla Meridional Grigliati – società che parrebbe aver acquistato il Bari – (LA MERIDIONALE GRIGLIATI, GIOIESE, ACQUISTA IL BARI CALCIO) che devono essere restituiti dagli occupanti dei suoli.
“Ci può essere un’area di rischio – afferma Santoiemma – e il giudice può vederci riconosciuta questa somma, contabilmente è un residuo attivo ma non lo utilizziamo, poi ci sono 817mila euro di Ici accertati, un fondo svalutazione crediti di 236mila euro, residui antecedenti gli ultimi 5 anni, 81mila da recuperarsi dagli oneri del Macello, insieme a 91mila somme da recuperare e 200mila del centro cottura rivenienti dalla vendita Palmentullo. 286mila sono economie di investimenti in conto capitale. In sintesi c’è un avanzo degli anni passati di 2 milioni 590 euro vincolati e un milione e 900mila disponibili in liquidi ed esigibili. Della gestione 2012 abbiamo 635mila. L’ente ha destinato 620mila euro di oneri di urbanizzazione per spesa corrente, ne sono stati usati solo 148mila in quanto gli introiti sono stati nettamente al di sotto di quanto stimato dall’U.T.C.”.
“Un milione e 820mila euro – conclude Santoiemma – è l’avanzo di amministrazione suddiviso per pagare i debiti fuori bilancio tra cui l’esproprio d’Ayala (un milione di euro), 230mila per condizionatori, 250mila per cofinanziare Piazza Kennedy e 290mila per le rate arretrate della piscina comunale”.
La discussione si è poi dilungata nei chiarimenti chiesti sulle voci in bilancio, dopo di che la registrazione della diretta streaming si interrompe (non si capisce bene il perché) nel bel mezzo di una interessante discussione sui debiti della Spes e a chi non era presente non è dato sapere come è andata a finire.