IL SINDACO TEME UN CORTO CIRCUITO AMMINISTRATIVO?
Da quando l’opposizione inizia per davvero a recitare il ruolo che gli compete, il dissenso per il sindaco di Gioia arriva anche dalla sua maggioranza. Dissenso fatto anche di rifiuti, perché oltre alle dimissioni di Leonardo Dongiovanni da coordinatore di “Alleanza per Gioia” (lista che appoggiò il capo dell’esecutivo gioiese alle ultime elezioni), va registrato quello di altre autorevoli figure del Pdl cittadino. Infatti, il presidente del Consiglio comunale Pippo Tisci, in antitesi già da diverso tempo, non ha gradito il gioco delle tre carte del sindaco a proposito delle deleghe assessori, tant’è che a tal proposito ha dichiarato che la decisione adottata è arbitraria e che non è stata condivisa dai gruppi politici che sostengono la maggioranza.
Come pure percettibile è l’imbarazzo che sta accompagnando da un po’ di tempo Mauro Mastrovito, soprattutto quando a proposito dei lavori che interessano il fascio ferroviario, quindi il ponte di via Giovanni XXIII (conosciuto comunemente come il ponte di via Lagomagno), sottolinea che su questa vicenda chi ha il coltello dalla parte del manico è sempre Rfi, pronta a far valere le proprie ragioni e a poter imporr
e la definitiva chiusura del passaggio a livello di via Dante.
E per’altro non si nasconde dietro un dito, quando afferma che su questa vicenda vi sono stati degli errori e chi li ha commessi, dichiarava ad un periodico locale, deve avere il coraggio di dimettersi. Quindi, se non abbiamo capito male, in questo caso Mauro Mastrovito punta decisamente l’indice accusatorio verso qualcuno. Verosimilmente contro l’assessore Celiberti?
Che dire poi del gran rifiuto dell’ing. Pinuccio Tuccillo a reggere la delega del Pug (Piano Urbanistico Generale)? Di sicuro una brutta gatta da pelare per il primo cittadino gioiese, che oltre a pararsi dagli “schiaffi” che arrivano da sinistra, è costretto a schivare quelli che arrivano da destra.
Intanto, alla vigilia del 10 e 14 marzo (data di convocazione del consiglio comunale) è difficile intuire cosa accadrà a palazzo S. Domenico. Anche perché all’ordine del giorno vi sono argomenti tosti, tipo: piano traffico; trasformazione da diritto di superficie in diritto di proprietà; incarichi professionali; approvazione del piano alienazione e delle valorizzazioni immobiliari; l’adozione del programma triennale e dei consequenziali lavori pubblici, e dulcis in fundo il bilancio annuale di previsione per l’anno in corso. Ordine del giorno che ha costretto il capo della giunta gioiese, attraverso le colonne dei giornali della stampa amica, a chiedere alla sua maggioranza un segno di responsabilità. Ci sarà?
Ma i problemi che affliggono questo Sindaco, tuttavia, non sono solo questi, tant’è che a poco sarà servito il bagno d’entusiasmo arrivato dalla Bit di Milano. Perché arrivando a Gioia si trova a gestire la figuraccia del ticket mensa, la patata bollente dei parcheggi a pagamento, la concessione edilizia dell’ex Arena Castellano posta sotto i raggi X della Procura della Repubblica e della Finanza, l’asilo nido del quale si continua a procrastinare l’apertura, ed un puntuale e attento Tommaso Bradascio, coordinatore dei gruppi consiliari d’opposizione, che puntualmente mette a nudo il grande caos istituzionale creato da questa maggioranza. Infatti, in questi ultimi giorni ha inviato due lettere aperte al sindaco, nella prima punta l’attenzione sull’asilo nido comunale, nella seconda sulle agevolazioni ICI in zona D1.
In pratica quanto basta per temere un cortocircuito amministrativo.