PD E IL NUOVO CORSO. ENNESIMA CADUTA DI STILE
Da esperti comunicatori oltre che segretari di partito, ci si aspetta competenza e professionalità, serietà e capacità di dialogo, le aspettative crescono e sono tante soprattutto se rapportate all’attesa, in questo caso ben più di tre mesi con polemiche se non all’ordine del giorno, perlomeno settimanali.
Il momento più lirico lo si è toccato con “l’estetica del cinismo”, raffinato termine coniato con desolato sgomento da una delle pasionarie della sinistra gioiese, Anna Martoscia, per dar voce ad un disagio condiviso dai più.
Il 13 febbraio nella sala De Deo in un incontro molto “chiacchierato” organizzato da Mimmo Lapolla e Giovanni Vasco per parlare di zone F, si è “toccato” il cuore del problema: la mancanza totale di rispetto e attenzione nei confronti dei veri iscritti.
“Ho inviato i miei saluti al segretario L’Abbate, augurandogli buon lavoro. Non ho votato per Renzi né ho condiviso i metodi con cui si è arrivati a questo risultato – afferma Anna Martoscia -, ma nella grammatica della democrazia va riconosciuto il ruolo del vincitore… Massimo è il mio segretario e da lui mi sarei aspettata più attivismo, lucidità ed entusiasmo per il partito che rappresenta. Ancora oggi attendo che venga convocata l’assemblea più volte chiesta. Leggo dai giornali che la sede sta per essere cambiata, che Andrea Mongelli non è più direttore di Gioia Democratica, che il Pd non rivendicherà alcun assessorato ed altro ancora, nulla viene però comunicato ai diretti interessati e questa mancanza di comunicazione disorienta. E’ venuta meno anche l’estetica del cinismo!”
Vanna Magistro qualche giorno dopo, in un suo comunicato alza il tiro.
“Lasciamo la storica sede del Pd in Piazza C. Battisti, una sede piena di simboli, senza aver comunicato a tutti le modalità e i tempi del cambio sede. Una nota emotiva mi fa osservare che non è stato convocato, in quella sede, neppure un ultimo coordinamento direttivo. Tanto meno un’ultima Assemblea del Circolo. L’Assemblea è stata chiesta e richiesta più volte negli ultimi tre mesi, anche dalla sottoscritta. Con molta umiltà e senso di responsabilità, a questo punto chiedo pubblicamente al segretario L’Abbate di comunicare a giorni la data nella quale si riunirà l’Assemblea degli iscritti.
Iscritti che hanno superato abbondantemente i trecento tesserati con lo scandalo del tesseramento gonfiato in occasione del congresso per l’elezione del nuovo Segretario. Un imbarazzo politico che però oggi vive il Pd che dovrebbe convocarli tutti, ma senza possedere riferimenti utili di contatto…”
Oggi, finalmente quel giorno è stato annunciato. Lo abbiamo appreso da un patriottico manifesto itinerante su face book, a cui ha fatto seguito, via mail, una sterile richiesta di pubblicazione dello stesso sul nostro sito: il 22 marzo alle 17.30 presso la Lum si terrà la tanto attesa assemblea degli iscritti e per non rischiare di esser pochi, qualora i trecento tesserati non siano adeguatamente motivati a parteciparvi, l’invito è esteso anche ai simpatizzanti. Il 26, alle 18, arriveranno i pezzi da 90 per l’inaugurazione della nuova sede in via Di Vittorio, 39 – ovvero il segretario regionale Michele Emiliano e quello provinciale Ubaldo Pagano. Ad effetto il titolo: “PD OPEN”… tutto qui!
Ma è guardando il sito www.pdgioia.it che si resta senza… parole. In tre mesi e mezzo ben cinque comunicazioni, nell’ordine: i risultati delle primarie il 9 dicembre, il 10 un commento sulla “bella pagina di democrazia” (per qualcuno una delle peggiori della storia gioiese a causa della compravendita di tessere), il 6 e il 13 gennaio un flash sulla Tares ed il 21 “il Pd si unisce per rilanciare l’azione di governo”. Null’altro.
E nel mentre si inneggia con il tricolore alla nuova sede, il nuovo che avanza con tutti i mezzi, gli strumenti e le professionalità a disposizione,.. scorda di cambiare l’indirizzo e in alto a destra continua a comparire la scritta “Circolo di Gioia del Colle “Franco Giannico” – Piazza Cesare Battisti, 18”.
A nostro sommesso avviso, da “dilettanti allo sbaraglio della comunicazione”, parrebbe davvero l’ennesima caduta di stile.