SI BARRICANO NEL COMUNE PER EVITARE IL FLASH-MOB
E’ bastato un semplice annuncio pubblicato su facebook per allertare i rappresentanti dell’attuale Amministrazione e convincerli a prendere le dovute “contromisure”. Come quello di trincerarsi all’interno del palazzo municipale, con porte e portoni ben “sprangati”, presidiati dall’esterno da Carabinieri e da un nutrito gruppo di Vigili urbani. Questo è quanto accaduto nel pomeriggio di oggi, giovedì 26 febbraio, intorno alle 18.30.
Un tam-tam mediatico iniziato poche ore prima sul diario del gruppo “DIMETTETEVI TUTTI”, in cui gran parte degli iscritti hanno proposto, accettato e organizzato un nuovo flash-mob, da mettere in atto, davanti e dentro al Comune, prima che iniziasse la riunione della Giunta, prevista per le 19.00.
“Una bella visitina come l’altra volta, la facciamo?”, una visitina organizzata in occasione della riunione dei capigruppo che tanto clamore aveva suscitato. Un modo come un altro per dimostrare il proprio disappunto seguito dall’invito, rivolto a tutti gli assessori e vicesindaco, a dimettersi una volta per tutte.
Grande è stata la sorpresa, una volta lì, nel constatare che qualcuno aveva preso dei provvedimenti per evitare che ciò avvenisse.
“Però hanno fatto più pena i politicanti chiusi dentro a quattro mandate con le forze dell’ordine a far la guardia dentro e fuori. Mi hanno fatto una tristezza!” Questo uno dei commenti a caldo postati sul diario di Facebook del gruppo per informare tutti gli altri iscritti sulla reazione avuta dagli amministratori.
Un commento a cui ne hanno fatto seguito tantissimi altri. “Non appena il portone sprangato, come fosse una casa circondariale e “spiato” da vigili e carabinieri, si schiuderà, qualcosa si saprà!”. E ancora. “Temevano forse un assalto con bazooka e Kalashnikov o forse, peggio, quello di esser guardati negli occhi da vicino?”
“Hanno timore, a quanto pare! Le cose dette a quattr’occhi non le reggono!”
“Ormai sanno cosa può succedere, quindi preferiscono chiudersi. Non hanno la faccia di farsi vedere”.
Un palazzo blindato in cui i dipendenti sono usciti dalla porta laterale, quella presente nei pressi della chiesa di San Domenico, e non da quella principale, come sono solito fare. Porta presidiata dalle forze dell’ordine e dai vigili urbani.
“Era tanta la preoccupazione di non far entrare nessuno che hanno persino vietato l’ingresso ad alcuni ragazzi iscritti ad un laboratorio teatrale. E questo è tutto dire”.