POLITICA. CHE CONFUSIONE! SARÀ PERCHÉ VOTIAMO?
Lo confesso… nel vedere il faccione di Loizzo ammiccare dalla sede di Gioia di Destra mi sono chiesto: “Anche Loizzo ha fatto il salto della quaglia… ma all’indietro?”
L’alternativa è che siano gli amici di Destra ad esser passati con Emiliano… e non è che sia poi una grande novità, di questi tempi, vedi caso Anita Maurodinoia, candidata PD dopo essere stata consigliere provinciale di Destra!
Prima di interpellare l’amico Paolo Covella per chiedere lumi, temendo di causargli un infarto con qualche pericolosa “news” dell’ultima ora elettorale, mi sono informato, scoprendo che Loizzo ha preso in “fitto” (nulla a che vedere con l’ex governatore) la sede di “Gioia di Destra.
Una strategia per raccattare qualche voto distratto? Potrebbe essere… anche perché ci si sarebbe aspettato di vederlo “sorridere” dalla sede del PD e della Bottega – Comitato patronale, come poi di fatto è stato, almeno il giorno in cui vi si è recato.
In realtà la confusione regna sovrana a sinistra, destra e ovunque ci sia uno spazio elettorale ancora da colonizzare.
Il “colore” non solo è sbiadito, ma profondamente mutato, infatti mescolando “rosso” e “nero” vien fuori un marrone che evoca miasmi politici e condotte da fogna.
“Il PD è un contenitore in cui convergono rifiuti indifferenziati, aborre le ideologie, accoglie chiunque purché porti voti per vincere, non per governare ma per gestire il “potere”, punti di riferimento: Marchionne, Confindustria e l’impresa. E i lavoratori? Un fastidio da tollerare ed imbrogliare. A me non è sembrata una novità, più o meno gli stessi concetti venivano espressi nel locale circolo PD, ai tempi in cui era in voga il pensiero (si fa per dire) poviano.”
Questa riflessione di un altro grande uomo ed amico, Vito Vinci, scaturita a poche ore dall’intervento di Emiliano nella trasmissione di Santoro “Servizio pubblico” dal titolo “Dittatura”, – intervento, diciamolo fuori dai denti, in cui non è che abbia fatto gran bella figura, messo all’angolo da Lorenza Carlassare, giurista e costituzionalista e dall’antropologa Amalia Signorelli – non è forse più che condivisibile, alla luce delle derive fasciste con voto alla fiducia (il 37°) anche sull’Italicum e candidature di ex di Forza Italia nelle liste regionali del PD, candidature che dovrebbero esprimere persone pulite come Marilù Napolitano?
Macro (nazione e regione) e micro (il paesello) si rispecchiano in un universo in cui il caos è sovrano.
E a destra? Dopo lo strappo tra Poli Bortone e Schittulli, l’annunciata candidatura di Pinuccio Gallo con Fratelli d’Italia e di Johnny Mastrangelo con Fitto, non è che stiano messi meglio.
Tra una settimana si andrà a votare, e lo scenario è a dir poco apocalittico, con “angeli giustizialisti” con aureole a cinque stelle e le loro denunce spesso pertinenti, anche se urlate.
Qualcuno ha detto: “Ma perché questi grillini sono sempre arrabbiati e sentono la necessità di urlare? Magari dicono anche cose giuste, ma allontanano l’elettorato mite!” Quale? Quello che preferisce il “sussurro” suadente della promessa elettorale, alla denuncia e all’invettiva?
Forse andrebbero ascoltate e prese sul serio, alcune di queste denunce, anche perché i fatti parrebbero dare loro ragione.
Perdonate questa “incursione” fuori porta, non nutro né le ambizioni né le frustrazioni di grandi direttori di testate giornalistiche ed emittenti televisive, che quando pontificano dai loro editoriali nascondendo collare e catena sotto giacca e cravatta, riescono persino ad incuriosire chi non conosce la loro storia. Sono l’ultimo degli elettori, quello tentato di restare a casa o andare al mare (ma poi finisce che si resta al Pc a inserire articoli!) e il mio parere conta meno di nulla… ma di una cosa sono certo: così non si va da nessuna parte!
Ha ragione Papa Francesco Bergoglio quando afferma che “…nessuno di noi può dire: ma io non c’entro, loro governano. No, io sono responsabile del loro governo e devo fare del mio meglio perché loro governino bene, partecipando alla politica come posso…”.
Seguiamo il suo consiglio, ponendoci una mano sulla coscienza, invece di usarla per tener chiuse le narici quando andremo alle urne, e votiamo – prima che l’Italicum ce lo “vieti” imponendoci chi scegliere – persone pulite e oneste, incrociando le dita e sperando che il potere non le cambi e non le “corrompa”!