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“Grave la chiusura delle scuole. Michele Emiliano è inadeguato”

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inwgyef5oh4dwzqcytvxnh4524102005204745-4Di seguito la dichiarazione del consigliere regionale Ignazio Zullo (FDI).

In altri Paesi Europei si chiude tutto, per un mese, tranne la Scuola. Ma anche in Italia molte Regioni non chiudono completamente la Scuola. Ma Emiliano-Lopalco in Puglia lo fanno, come se fosse stata la riapertura delle scuole ad aver provocato i contagi, invece a farlo sono stati i servizi di trasporto degli studenti che hanno determinato assembramenti durante il viaggio ad aver creato la diffusione dei contagi.

Non si colpevolizzi la Scuola, per altro con i ‘banchi a rotelle’ e con tutto il lavoro svolto dagli operatori scolastici per garantire la sicurezza, e non si colpevolizzino i ragazzi che hanno seguito le lezioni. Piuttosto Emiliano e Lopalco guardino alle loro responsabilità e si chiedano in coscienza cosa hanno fatto per evitare assembramenti di studenti nei pullman e nei treni quando questi, costretti a stare l’uno sull’altro per carenze e disorganizzazione si recavano a scuola e dalla scuola a casa? Nulla!

Troppo facile affermare ora che la riapertura delle scuole ha causato il diffondersi del virus. Ma la riapertura delle scuole era prevista, che la seconda ondata pure quello che Emiliano e Lopalco non hanno previsto era la necessità di distanziamento nei mezzi di trasporto. Grave quello che sta avvenendo in Puglia. Emiliano è inadeguato, non può governare una Regione, va commissariato quanto prima, prima che faccia ancora più danni”.

Nota del gruppo consiliare del M5S sulla chiusura delle scuole.

“Da domani le scuole pugliesi chiuderanno fino al 24 novembre. Una decisione quella presa da Emiliano e Lopalco che non sembra giustificata dai dati: nei nostri istituti sono stati registrati 417 casi positivi su 562mila studenti.  In questi mesi sono state stanziate importanti risorse dal Governo per prepararsi alla riapertura delle scuole e per adeguare gli edifici scolastici alla normativa anti Covid. Il nostro grazie e un grande sostegno va agli operatori scolastici, dai dirigenti ai docenti, dagli amministrativi ai collaboratori. Per questo mese però le famiglie torneranno a dover sopportare il Lo-Vecchio-800x445peso sociale delle scuole chiuse. Una decisione comunicata dal presidente Emiliano prima in tv e poi all’Ufficio Scolastico regionale, alimentando confusione sia tra chi nella scuola ci lavora che tra le famiglie.

Prima di annunciarla sarebbe servito un confronto preventivo con le parti sociali, i rappresentanti dei genitori e quelli della scuola per capire quale fosse la soluzione migliore. Da un giorno all’altro non si possono togliere a bambini e ragazzi momenti di socialità, studio e confronto, che costituiscono le basi per il loro futuro, per questo non possiamo che condividere in toto quanto scritto dalla ministra Azzolina. La scuola non può essere ‘un problema’: la scuola è una conseguenza del problema. I nodi veri sono due e non abbiamo mai mancato di sottolinearli: i trasporti e la sanità territoriale.

Il professor Lopalco parla di ‘grido di dolore’ di pediatri e medici del territorio, dei dipartimenti di prevenzione e degli ospedali. È vero, non riescono a star dietro alla montagna di burocrazia, di certificati, di esami, di tamponi. Ma questo è un problema solo amplificato dal COVID. Serviva dare da tempo più strumenti e più fiducia alla medicina territoriale, invece di inseguire solo e soltanto la politica dei reparti ospedalieri. E poi i trasporti, la vera croce della nostra Regione: aumentare le flotte e le corse non è cosa di pochi mesi, certo, però è da marzo scorso che non vediamo provvedimenti seri in materia.

I casi di contagio aumentano in tutto il mondo. Oggi più di ieri occorre arrivare prima sulle questioni. L’impegno dei prossimi mesi dovrà essere centrato sull’aumento dei posti letto destinati ai reparti COVID, a potenziare il personale già esausto, senza il quale possiamo fare poco. Lavorare di più e meglio sui trasporti. Questo è il momento di impegnarsi di più. Ma, la scuola non è il problema”.

Ufficio Stampa regionale

 

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