PIANO RECUPERO URBANO E ZONA 167 STRAVOLTI
Ci sono voluti due anni e mezzo da parte dell’ Amministrazione Longo per prendere una decisione sulla futura conclusione di un programma di recupero urbano che era stato già avviato dalla precedente amministrazione con precisi impegni nei confronti della città. In passato, era stato definito un cronoprogramma di interventi che salvaguardava l’interesse pubblico e privato.
Era stato determinato il prezzo di cessione degli alloggi di edilizia residenziale convenzionata con una riduzione dell’8,75% rispetto alla proposta del privato e, quindi, valutato congruo il prezzo di cessione per un importo di euro 1.250,00 al mq. per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Era stato condiviso attraverso un accordo di programma con la Regione Puglia ed il privato, un progetto coerente con le previsioni del PRG e integrato in un disegno più ampio di riqualificazione urbana, con interventi mirati per il raggiungimento dell’obiettivo di riqualificazione urbana e di miglioramento della qualità della vita in una zona periferica come la 167.
Erano stati posti in essere tutti gli atti preliminari con la notifica delle procedure espropriative a tutti i proprietari delle aree interessate con le relative operazioni di immissione in possesso nei vari lotti con la notifica contestuale dell’indennità di esproprio. A causa delle sentenze n.348-349 la Corte Costituzionale, nel Novembre 2007, ha deciso che l’indennità di esproprio doveva essere calcolata a prezzo di mercato e quindi sia il Commissario Prefettizio che questa Amministrazione sapevano che il fabbisogno economico doveva necessariamente aumentare. L’Amministrazione Longo, doveva necessariamente dare continuità e priorità all’attuazione e al completamento degli interventi, pur consapevoli dell’aumento del costo di esproprio di circa 750.000,00 euro. Non sono mancati, nel corso di due anni e mezzo, i solleciti, le interrogazioni, le mozioni, le lettere indirizzate al Sindaco (vedi file PRU 01-02-03-04) per accelerare un programma che è ormai prossimo alla scadenza (Aprile 2011).
Ci domandiamo allora:
Perché le somme occorrenti per far fronte all’aumento del costo degli espropri non sono state ricercate presso il Ministero dei LL.PP. – CER e/o alla Regione Puglia con atti che ne dimostrano l’avvenuta richiesta?
Perché queste somme non sono state ricercate nel Bilancio Comunale che in questi due anni e mezzo ha avuto a disposizione l’amministrazione Longo con svariati milioni di euro rivenienti dalla vendita delle aree Casino Palmentullo (3.600.000,00 euro), oltre 1.000,00 di euro dall’Add. IRPEF, oltre 3.000.000,00 di euro di avanzo di amministrazione, oltre 1.500.000,00 di euro di recupero rivenienti dalla Regione, ecc, ecc.?
L’Amministrazione Longo ha preferito in questi anni concentrarsi ad altre priorità finalizzate all’immagine ed al consenso, senza una seria programmazione e gestione del territorio.
Non si conosce ancora il destino di un’irresponsabile concessione di una torre-faro nella 167 per la misera somma di 5.000,00 euro/anno;
Perché, visto la volontà di escludere le aree dei privati dal PRU per non pagare gli espropri, non sono state precedentemente inserite nel piano di rigenerazione urbana in quanto avevano tutti i requisiti necessari stabiliti dalla legge, invece di premiare altre aree di dubbia scelta?
Quale sarà il destino di un’area tipizzata a servizi di oltre 12.000,00 mq. riconsegnata ai privati nella zona 167?
Quale sarà il destino di oltre 7.000,00 mq di aree private (di cui oltre 2000 mq. di proprietà IACP) tipizzate a residenza e che attualmente presentano forte degrado?
Perché non si sono voluti costruire alloggi di edilizia economica dove i prezzi erano stati stabiliti dal Comune con un controllo diretto sulle vendite?
Perché si spendono 100.000,00 euro per demolire il rudere della struttura di Via Einaudi, quando siamo in attesa del finanziamento Regionale per realizzare un nuovo centro?
Perché, in questi due anni, si è voluto tenere in completo stato di abbandono il vecchio campo sportivo, che prevedeva nel PRU campi attrezzati da gioco funzionali alla zona IACP, ed oggi si preferisce modificare il piano per consentire di realizzare una strada urbanizzata e funzionale ad un nuovo edificio residenziale escludendo la residua sistemazione del vecchio campo sportivo?
Perché si è preferito allargare il tratto di Via Einaudi per un importo di circa 1.000.000,00 di euro escludendo la sistemazione delle vie Pablo Picasso, Don Sante Milani, Padre Semeria, Parri, Ugo La Malfa, P. Togliatti, Sandro Pertini, che sono funzionali al tessuto urbano?
Signor Sindaco la nostra proposta è stata sempre quella di completare il Piano di Recupero Urbano nella sua originaria approvazione, in quanto tutti gli interventi previsti erano e sono funzionali ad una migliore qualità della vita dei residenti. Il recupero delle somme occorrenti, per completare tutti gli interventi del PRU, doveva essere la prima priorità, di questa amministrazione, per il rispetto dei tanti cittadini della zona che, di fatto, non meritano questo provvedimento restrittivo tale da considerarli ancora cittadini di serie “B”.
In questi anni, l’amministrazione Longo ha avuto, come ho precedentemente evidenziato, ingenti somme nel Bilancio comunale per far fronte a questa sopravvenuta esigenza di costi aggiuntivi per gli espropri. Poteva anche accelerare le procedure delle richieste da parte dei cittadini per la trasformazione del diritto di superficie a diritto di proprietà, per introitare le somme necessarie e metterle a disposizione del nuovo quadro economico. Poteva trovare un accordo con i proprietari oggetto di contenzioso, in continuità con quello che stava facendo la precedente amministrazione per ridurre i costi.
Signor Sindaco, non avevo dubbi di una Sua decisione, insieme alla Giunta e alla Sua Maggioranza, per il ridimensionamento del PRU. Non riesco però a capire il perché di questa decisione dopo due anni e mezzo. Cosa cambiava se questo provvedimento veniva preso all’inizio del suo mandato visto che è rimasto tutto inalterato? Ritengo che questi ritardi, voluti, da una parte hanno danneggiato i cittadini per i servizi non ancora realizzati e i costi degli alloggi che aumenteranno, dall’altra parte potrebbe favorire il costruttore in un momento di crisi economica del settore.
Questo è l’ennesimo esempio di una programmazione e pianificazione del territorio basato sulla completa approssimazione e che, a breve, porterà inevitabilmente ad una città che da essere l’esempio di sviluppo di un intero comprensorio, sarà costretta a recitare una parte marginale con ripercussioni sociali ed economiche.
Il mio personale impegno, insieme ai cittadini della zona, continuerà ad essere quello di vigilare sul futuro cronoprogramma degli interventi e sulla realizzazione di un piano dei servizi da inserire nel nuovo PUG e alla programmazione di altri interventi che il Sindaco intenderà attuare in futuro, per garantire una migliore qualità della vita in una zona che non deve essere marginale ai salotti della città.
Gioia del Colle 16/12/2010
Tommaso Bradascio – Consigliere comunale