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ENZO CUSCITO: “CLASSE DIRIGENTE INCAPACE…”

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Abbiamo intervistato il Segretario del Partito Democratico della locale Sezione di Gioia del Colle, Enzo Cuscito. La sua è una analisi, a tutto tondo del “mondo” politico che amministra la nostra città, che mostra una “situazione” certamente non esaltante della politica e dei nostri rappresentanti politici. Una disamina critica, ma allo stesso tempo concreta, su quanto accaduto e sta accadendo nella “governancegioiese. Un quadro a tinte scure che fa presagire per i cittadini e per la città di Gioia del Colle un futuro se non cupo certamente non roseo.

L’ultimo Cenzo-cuscito_foto_tesseraonsiglio Comunale, incentrato su due punti portati in Consiglio proprio dalle opposizioni, è stato l’ennesima dimostrazione delle difficoltà esistenti tra maggioranza e Sindaco Longo. Come giudica questa situazione?

Hai detto bene. L’opposizione, da alcuni mesi a questa parte, sta incalzando l’Amministrazione conducendola a discutere in Aula su temi e problemi riguardanti la città. E quando questa Giunta è chiamata a rispondere, a presentare progetti o programmi per il futuro di questo paese, allora cominciano a balbettare, si spaventano, si spazientiscono, si contraddicono. Segno di una classe dirigente incapace e inadeguata a governare le complessità sociali, politiche ed economiche di questa città. Guardi ad esempio quel che è accaduto nell’ultimo Consiglio. Abbiamo chiesto alla Giunta di spiegare le motivazioni di una scelta, quella riguardante la disdetta della convenzione con la Vigeura sui parcheggi a pagamento. Il Comune ha aperto un contenzioso con una società privata la quale ha chiesto un risarcimento di un milione e duecentomila euro. Se a ciò si aggiungono le dichiarazioni di alcuni esponenti di maggioranza che ipotizzavano nuove forme di parcheggi a pagamento, allora diventa legittimo, da parte di un’opposizione che si rispetti, chiedere un’urgente discussione in aula, al fine di fare chiarezza su una vicenda oscura. Risultato? Imbarazzante! Assessore al ramo e dirigente dell’UTC, hanno pubblicamente dichiarato di non possedere nessuna consulenza scritta di un legale sulla opportunità o meno dell’apertura del contenzioso con Vigeura. “Ci siamo consultati a voce con il legale” è stata l’affermazione dell’ing. Laruccia. Com’è possibile allora che un ente pubblico, prima di imbarcarsi in un pericoloso contenzioso, non studi con competenza e minuzia la questione nei suoi termini giuridici e non si rassicuri con una relazione scritta? Sapete cosa vuol dire ciò? Che probabilmente il Comune, ovvero tutti noi, saremo chiamati a rimborsare oltre 1 milione di euro alla Vigeura a causa dell’inettitudine amministrativa di questa Giunta. Vi siete chiesti il perché dell’aumento delle tasse a Gioia? Ecco la ragione. E’ il fallimento di una classe dirigente incompetente!

Il Sindaco afferma che le tasse aumentano e aumenteranno a causa della crisi economica mondiale.piero_longo

Fesserie! Si nasconde anche lui dietro gli errori altrui. Nasconde la sua incapacità a gestire l’economia della città. In tre anni solo politiche superficiali, di facciata. Nessun progetto vero per Gioia. Futuro è una parola sconosciuta al Sindaco Longo. Si sta godendo una posizione politica ed economica per lui insperata. Sta dormendo su di una poltrona che non lo merita. E insieme sta affossando la città. Le tasse sono il frutto di un grandioso sperpero di risorse, tra feste inutili, monumenti, cene e propaganda di ogni genere. Insieme ad un’incompetenza insuperabile a guardare lontano, a costruire politiche solide per il futuro della città. Gioia sta morendo. Uno spettacolo desolante che diverrà sempre più evidente nei prossimi mesi.

Da questo deriva, secondo lei, il disagio di alcuni Consiglieri di maggioranza?

Credo proprio di si. Anche se, non frequentando nessuno di questi Consiglieri, non posso esprimermi con certezza. Ma credo che, dinanzi a tre anni di gestione mediocre della città, con un Sindaco preoccupato più della sua immagine e della sua carriera che della sostanza dei provvedimenti da fare per il bene della città, molti nell’attuale maggioranza comincino a mostrare segni d’insofferenza. La classe dirigente di centrodestra a Gioia non è omogenea. Ci sono competenze e politici veri, onesti intellettualmente, insieme a veri e propri dilettanti allo sbaraglio e agli immancabili arrivisti o arroganti dell’ultima ora, che pensano di aver toccato il cielo sedendo su una delle poltrone girevoli del Consiglio. Questi sono i più pericolosi. Pur di “mostrarsi” si fanno promotori di politiche e decisioni disastrose per la città. Un po’ come un elefante che entra nella proverbiale cristalleria. Ecco, da quelle competenze che riconosco nel centrodestra, credo stia lentamente crescendo la delusione, l’inquietudine, la rabbia per una missione, quella della destra al potere a Gioia, che si sta rivelando fallimentare e disastrosa. Bastava ascoltare i Consiglieri di centrodestra Mastrovito, Tisci, Tuccillo e Dongiovanni durante le comunicazioni nell’ultimo Consiglio. Un Sindaco serio e coraggioso, ma soprattutto sveglio, dinanzi alle accuse dei suoi stessi uomini, avrebbe dovuto dimettersi.

E la rotazione delle deleghe assessorili?

Che dire? Il Sindaco afferma che tutti gli assessori hanno lavorato bene. Allora perché cambiare le deleghe? Qualcuno ha ricordato il teorema matematico degli addendi. Cambiando l’ordine, la somma non cambia. L’ennesima gattopardiana presa in giro. Un po’ di movimento per nascondere l’immobilismo e le deficienze amministrative messe in atto da alcuni assessorati. Un movimento che non risolverà i problemi interni. Ancora una volta Longo non ha mostrato né coraggio né coerenza. Come spesso fa con la propaganda ed i manifesti, tende a mistificare la realtà. Metafora di ciò è il cimitero. Ripulita la facciata, gli interni sono rimasti lerci e in dissesto. Ricordi l’affermazione evangelica dei sepolcri imbiancati? “Belli fuori ma dentro pieno di ogni putredine” gridò Gesù ai farisei. Ricordo che, tre mesi dopo l’elezione di Longo, questa citazione in un mio articolo su un giornale locale, causò le ire di Longo in Consiglio Comunale contro il sottoscritto, con relativa minaccia di querela. Ebbene, il tempo mi ha dato ragione….

A proposito. Il vescovo l’ha chiamata? Il Sindaco affermò che avrebbe parlato con Mons. Cacucci di lei e dell’esposto contro la statua di San Filippo.

“Chissà cosa ne penserà il Vescovo di un insegnante di Religione così” aveva detto Longo. Beh, sono in trepidante attesa di sapere, dopo tre mesi dall’impavida minaccia, cosa ne pensi davvero il vescovo. Lancio un appello a Longo e al suo fido Consigliere: avete notizie su di me? Cosa vi ha detto il vescovo? Spero che vogliano informare la città di sittanta notizia. Mi soddisfa, comunque, che quell’esposto, che non era contro la statua ma contro le illegittime procedure seguite dai dirigenti comunali, è stato alla fine apprezzato da molti. Anche da chi, informati male, avevano lanciato l’idea della raccolta firme.

Come mai, in questi mesi, si è alzato il livello dell’opposizione in Consiglio?

Beh, è stata la sfida e l’impegno prioritario di questa Segreteria. Era, d’altronde, la richiesta che proveniva dall’elettorato. Maggiore fermezza, decisione e forza in Consiglio Comunale da parte dei Consiglieri del PD e dell’opposizione. Se è mancata prima è anche perché imparare a fare l’opposizione è un percorso lungo e arduo. E tutti gli attuali Consiglieri di minoranza nelle scorse amministrazioni erano stati sempre consiglieri di governo. Un lungo e franco chiarimento interno al Partito Democratico gioiese e un paziente lavoro di tessitura con le forze di opposizione presenti in Consiglio Comunale, hanno fatto il resto. I risultati, d’altronde, sono eccellenti. Tutte le difficoltà emerse negli ultimi mesi nel governo Longo sono frutto del duro lavoro svolto dai partiti e dai consiglieri comunali di opposizione. Il mio plauso va a tutti loro.

E il Partito Democratico, per il futuro, si limiterà a fare opposizione in aula o ha altre iniziative in cantiere?

Abbiamo messo in cantiere tante iniziative dal giugno scorso. Abbiamo organizzato conferenze e dibattiti per parlare di economia, di lavoro, di politica locale e nazionale, di giustizia, di cultura, di libertà di stampa, delle radici culturali del nostro paese, incontrandoci attorno a figure come Aldo Moro e Giuseppe Dossetti. Venerdì prossimo parliamo della “Dieta mediterranea” patrimonio economico e culturale, oltre che gastronomico, di questo paese. Lo faremo insieme ai tanti produttori locali, di latte, olio, vino e pasta, e all’Assessore Regionale Stefano. I primi di marzo ci sarà un’iniziativa sulle donne. Poi un’altra sul lavoro. Dai primi di marzo, vi comunico in anteprima, tornerà GioiaDemocratica, in una forma nuova, più incisiva e coinvolgente. Insieme a ciò un lungo lavoro di ricostruzione di un centrosinistra che, negli ultimi tempi, dopo tanti successi, aveva conosciuto la sua notte oscura. Ora dobbiamo lentamente ricostruire. Ricostruire partendo dalle competenze che già ci sono, insieme alle nuove e competenti generazioni di politici, che il PD gioiese è già in grado di esprimere. In più il lavoro di apertura al dialogo con le associazioni locali. Penso in particolar modo al mondo delle parrocchie dove sono presenti personalità di alto rilievo che potrebbero essere dei punti di riferimento forti per le prossime competizioni elettorali. Non m’interessa se queste figure vadano a destra o a sinistra. Nostro obiettivo è quello di suscitare una classe dirigente, ispirata da una sana etica pubblica, in grado di permettere a questa città di svoltare e di volare alto. Il grande male del nostro paese è quello di non credere più nella politica. O meglio, nei politici. E questo è un pericolosissimo punto di non ritorno per la democrazia. Non è facile dimostrare che si è in politica per puro spirito di servizio e per amore della persona umana. Oggi è difficile. A causa di preconcetti e pregiudizi figli di una classe dirigente inadeguata ed eticamente misera. Ma non possiamo arrenderci all’idea che la Politica vera non possa attecchire. Non è utopia. E’ la realtà che dobbiamo narrare e testimoniare ai nostri figli, alle nuove generazioni. Noi del Partito Democratico vogliamo essere attori e protagonisti di questo rinnovamento. Non delle persone, ma degli ideali, della pratica del fare politica. Nella consapevolezza che per far ciò sarà indispensabile il contributo di molti.

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