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L’AMMINISTRAZIONE LONGO E’ GIUNTA AL CAPOLINEA?

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piero_longoPiero Longo è un sindaco allo sbando, un sindaco che perde pezzi, un sindaco che si sta arrampicando sugli specchi. Perché sa bene che a Gioia del Colle, al contrario di Napoli, la raccolta firme la sanno fare. Tant’è che precedentemente è stato un questuante di firme che decise di mandare a casa Vito Mastrovito.

Ormai siamo alla vigilia di un consiglio comunale che potrebbe rappresentare il capolinea per un sindaco populista e vendicativo. Le ultime notizie che arrivano dal palazzo ci raccontano (ma bisogna accertarsi della veridicità del messaggio, ndr) di un faccia a faccia furibondo del sindaco con l’uomo che dall’inizio del suo mandato è stato la sua ombra.

In pratica, ci sembra di capire, che intorno a sé si sta facendo terra bruciata e non solo nell’ambito della sua maggioranza (che potrebbe già dargli il bentommaso_bradascio servito il prossimo 10 marzo), ma soprattutto con i suoi collaboratori diretti, tutti decisamente stufi del suo modo di fare.

Ma non è solo questo ad adombrare il cammino istituzionale del sindaco, il quale è costretto a confrontarsi con una opposizione che già sta pensando seriamente agli immediati scenari che si svilupperanno a breve.

Intanto, Tommaso Bradascio (coordinatore dei gruppi di opposizione) con continuità cronometrica mette a nudo la pochezza politica dell’attuale esecutivo di centro destra. Esecutivo che, ritorniamo a dire, in questi primi tre anni ha vissuto di luce riflessa. Anche i lavori iniziati a piazza Luca D’Andrano (la piazzetta ubicata fra la scuola Mazzini e la Compagnia dei CC) fanno parte di un progetto del passato. Quindi, anche in questo caso, è farina del sacco altrui.ospedale-intervento-sindaco

A proposito di Ospedale il sindaco deve ancora raccontare dov’era quando Raffaele Fitto sferrò il colpo mortale al nostro nosocomio (forse a sostenere moralmente il suo “capo” durante lo sciopero della fame?). Struttura buttata alle ortiche da chi ha sempre barattato il bene dell’ospedale con i propri bisogni domestici.

In questo scenario è del tutto pretestuoso dare del pinocchio a qualcuno, quando i tanti pinocchi precedenti s’erano già bruciati del tutto e non solo i piedi. Compresa quella claque, di cui il sindaco si è circondato, pronta a osannare le sue gesta in una battaglia alla quale non ci crede neppure lui.

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