GIOIA SI E’ VESTITA DI VERDE, BIANCO E ROSSO -foto-
Via Roma avvolta nel Tricolore, una linea del tempo e testimonianze di chi ha vissuto in prima persona i primi 150 anni d’Italia. Hanno voluto festeggiare così i membri del Comitato Volontario per l’Unità d’Italia, nato dalla sinergia di diverse associazioni e partiti politici di Gioia del Colle.
Si sono dati appuntamento in via Roma dove, dopo la distribuzione di bandiere e coccarde, hanno dato il via ai festeggiamenti. La manifestazione ha rappresentato un momento di riflessioni per tutti, organizzatori e partecipanti. Lettere e testimonianze dei più grandi personaggi come Giuseppe Garibaldi, Cristoforo Bonavito, Giuseppe Impastato, Sandro Pertini, Mario Monicelli e molti altri, hanno permesso di far luce su quello che è stato vissuto, su quello che per molti ha significato dolore e morte. Storia di vita narrate dagli stessi membri del comitato: Roberto Lamanna, Tonia Scarnera, Maria Castellaneta, ma anche da tanti cittadini che hanno voluto provare l’emozione di leggere quelle parole che sono state scritte in tempi lontani ma che riecheggiano ancora oggi fra tutti coloro che credono in un’Italia Unita, quell’Italia che non abbandoni i sani principi e i valori sui quali si era formata.
Tra di loro Irene Martino, Dina Montebello, Filippo Paradiso, Franco Gisotti, Franco Giannini, Mimmo Castellaneta, Vito Mastrovito, Elvira Pedone, Enzo Cuscito ed altri ancora.
Lo scrivono bambini e ragazzi sulle tavole “L’Italia Unita: ma cosa manca? Ricostruiamola”, pensate dagli organizzatori per cercare una soluzione possibile e condivisa che restituisca all’Italia di oggi l’entusiasmo che la unì 150 anni fa.
“La fratellanza, la bontà..c’è molto egoista”. Queste sono le parole di una 13enne albanese che vive in Italia da qualche hanno. E ancora frasi provocatorie come “Abbiamo l’Italia unita, ma gli italiani lo sono?”
Pensieri e parole di italiani di oggi che lasciano intravedere un malcontento comune, dovuto alla situazione politica italiana in cui viviamo da anni.
Il momento più significativo e toccante è stato vissuto attraverso una testimonianza, quella di Cataldo Liuzzi in risposta all’invito di Tonia a raccontare episodi legati alla sfera familiare. Cataldo, con voce ferma ha ricordato un uomo, un antifascista che durante la guerra ebbe il coraggio di manifestare il suo dissenso e per questo motivo fu selvaggiamente picchiato e “purgato”. Si ritrovò, dopo qualche tempo, il fegato spappolato e morì, lasciando moglie e figli tra cui un ragazzo di tredici anni. Quell’uomo aveva solo 37 anni ed era suo padre.
Oggi, 17 marzo festeggiamo i 150 anni di un Paese che purtroppo ha perso la bussola, non riesce a ritrovare più quei valori e quei principi per i quali migliaia di persone hanno perso