MAGGIORANZA. SANTE CELIBERTI LASCIA O RADDOPPIA?
Il sindaco di Gioia del Colle pensa di avere di fronte un vero e proprio “plotone di esecuzione”, sempre pronto ad aprire il fuoco sul suo esecutivo, eternamente tormentato da continui mal di pancia.
E’ di queste ultime ore la news che viene calata sul tavolo verde nell’agone politico gioiese dalle colonne di un periodico cittadino, news che riguarda l’attuale assessore Sante Celiberti, il quale, pare, ha manifestato l’intenzione di voler lasciare la delega del III settore. Un no grazie per niente indolore per il centro destra gioiese, perché l’attuale assessore, in cambio della poltrona in giunta, vorrebbe quella di amministratore delegato della Spes Gioia SpA.
Una scelta sicuramente dettata dal “cuore”, perché gli consentirebbe di aprire una finestra sull’erba di casa. Situazione certamente non peregrina, poiché i mormorii e gli atti che ne conseguono sembrano dare ragione a quello che scriviamo.
Richieste (strane?) a cui il sindaco non potrà dire no (si tratta di altre cambiali messe all’incasso) anche se, maldestramente, si è avventurato a dichiarare ad un periodico locale che dette richieste: “devono essere vagliate all’interno, poi uno decide se ritenersi ancora dentro o fuori dalla maggioranza”.
Ma di quali richieste parla non si sa. A giudicare dalle dichiarazioni di Longo, siamo pronti a sostenere che si tratta di “proposte indecenti”, tali da alimentare sempre più il dissenso nella coalizione di governo, che il primo cittadino ritiene non essere una caserma. Anche se alcuni episodi smascherano terribilmente il modo di fare del sindaco, perché mettono in bella mostra atteggiamenti dittatoriali tali da portare Pasquale De Leonardis (ormai esule d’oro a Bitonto, capitale dell’olio d’oliva), a dichiarare che Longo: “crede di essere un ducetto…”.
Momenti d’isteria che spesso e volentieri portano il sindaco ad aggredire chicchessia, soprattutto chi non la pensa come lui e ha scelto i suoi stessi mezzi per dileggiare qualcuno, dando corpo al famoso adagio: “chi di spada ferisce, di spada perisce”.
Intanto il sindaco (e questo i cittadini lo devono sapere), fra un baccanale e un comizietto rupestre continua a calpestare, obiettava Pasquale De Leonardis, i buoni propositi enunciati durante la campagna elettorale, finendo per diventare goffo e ridicolo quando annaspa per tenersi a galla, chiedendo la collaborazione dell’opposizione, e non per risolvere i problemi della città, come egli vuol darci ad intendere, bensì i suoi.
Problemi che lui e la sua giunta sono incapaci di risolvere, tant’è che fino ad oggi stanno vivendo di rendita e questo è un bene per la città. Perché se analizziamo il pochissimo realizzato da loro (vedi Monumento a San Filippo Neri e rondò di via Salvator Rosa) e quello che hanno messo sulla carta a proposito del programma triennale delle opere pubbliche 2011-2013, siamo autorizzati a pensare che dal maggio 2008 il vero intento di questa amministrazione è di depredare il forziere rimpinguato dalle precedenti amministrazioni.