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FLI INVADE LA DE DEO, LISTA SCHITTULLI CON POVIA?

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prodigio-colaciccoLo stile di una coalizione, dettato dalla pluralità delle “anime” che la compongono, può essere fonte di ricchezza o, in questo caso, di pesante “caduta di stile”.

Domenica, 15 aprile alle ore 19 in una affollatissima sala De Deo, nel bel mezzo della presentazione di Pro.Di.Gio. un vocio ha dapprima disturbato il relatore di turno, il dottor Germano Farina e poco dopo definitivamente interrotto l’incontro, “tagliato” sull’intervento dedicato all’ambiente affidato a Vincenzo Capozzi.

A porre fine alla discussione Donato Colacicco, il quale ha comunicato ai relatori la prodigio-spettatorinecessità di chiudere il dibattito e salutato frettolosamente i presenti, alquanto disorientati dalla presenza di un signore che con tono alterato da oltre 15 minuti chiedeva lo sgombero della sala perché “prenotata” dal FLI (Futuro e Libertà).

A sentir i vari contendenti, la sala sarebbe stata prenotata dalle 18 alle 21 da Pro.Di.Gio. per presentare programma, liste e assessori a causa dell’impossibilità dell’utilizzo del chiostro per fini elettorali, stesso dicasi per il FLI che si suppone abbia chiesto in un secondo momento l’utilizzo della stessa sala, non essendo stato in alcun baldassarri-fine-discorsomodo pubblicizzato l’incontro organizzato (in fretta e furia, a giudicare dalle scritte con pennarello sui manifesti affissi alla men peggio all’esterno della De Deo), per accogliere il senatore Mario Baldassarri, il quale ha dichiarato di esser “di passaggioed in viaggio verso Policoro.

Schierati sin dalle 18.30 tutti i “responsabili” della coalizione poviana, in ansiosa attesa dell’economista.

Con i membri di Pro.Di.Gio. pare si fosse concordato di “spartire” la sala, tant’è che l’incontro ha letteralmente spaccato il secondo iniziando alle 18 in punto, garantendo di lasciar libera la sala entro le 19.30.

Se nonché il timore di far tardi ha reso impaziente il finiano che ha preteso lo sgombero alle 19 in punto, forzando il blocco dei presenti e destando sconcerto tra i cittadini, baldassarri-de-deo-desertariunitisi in capannelli a commentare all’esterno un comportamento così poco corretto.

Quando infine la sala è restata desolatamente vuota, a malapena occupata a macchia di leopardo dalla “corte” di Povia e Antonicelli, il viceministro dell’economia e delle Finanze del governo Berlusconi scortato e presentato da Gianmarco Surico, in meno di mezz’ora ha salutato velocemente i presenti, accennato ai problemi economici di bilancio dello Stato e rifiutato di rispondere (perché già in ritardo) all’unica domanda (neanche posta, ma solo proposta) del sottoscritto, per altro unico esponente della stampa presente in sala (l’esodo dei giornalisti pubblicisti si è verificato all’inizio della “querelle”). Unica “concessione” lo scatto di una foto.

baldassarri-in-posaDa registrare il tentativo di sedare gli animi da parte di Federico Antonicelli e Povia, l’aplomb di Annamaria Longo, l’autodisciplina di Colacicco e il garbo di Donato Lucilla messo a dura prova da un piccato battibecco tra la sua futura consorte e il finiano di cui prima, non ancor pago dello sgombero e della conquista del territorio.

Decisamente uno spiacevole “confronto” da cui FLI in particolare e la coalizione di Povia in generale escono sconfitti dalla loro stessa veemenza. Mettere alla “porta” i propri avversari e i cittadini che si vorrebbe “governare” non è proprio il massimo del bon ton.

Un avvenimento increscioso, in cui è incappata la politica locale, che fa pendant con un chiacchiericcio che gira sempre più insistentemente negli ambienti politici secondo cui i sergio-povia-intervistarappresentanti della lista Schittulli sembrerebbe abbiano raggiunto un accordo con la coalizione di Sergio Povia.

Gli stessi artefici, si dice, a breve ufficializzeranno la loro intenzione invitando i loro sostenitori a dare un voto disgiunto. Uno per Povia come candidato sindaco, e l’altro come preferenza a loro stessi e alla lista che rappresentano.

All’orizzonte, quindi, più che “un’anatra zoppa” si profila un ulteriore polverone che sicuramente non porterà nulla di buono, né alla città né al candidato sindaco interessato da questo anomalo utilizzo della democrazia, nemmeno a coloro che hanno intenzione di farlo, che rischiano, se questa voce venisse confermata, di rimanere al palo, cioè a casa.

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