PINUCCIO, RISATE A CREPAPELLE A SPAZIO UNOTRE-foto/video
‘Prondo? Pinuccio sono … Pinuccio’. Ed è così – con una accentuata sonorizzazione della ‘t’, ed un’inflessione innegabilmente barese – che il personaggio ‘Pinuccio’, creato e interpretato dal regista barese Alessio Giannone, si presenta al pubblico.
Alessio Giannone, alias Pinuccio, è ospite di Spazio Unotre – location messa a disposizione dalla gentilezza di Mario Pugliese – nella serata ‘Tante belle cose’, di venerdì 14 settembre, organizzata con la collaborazione della Meters, istituto ricerche e studi per il sociale. Ad intervistarlo – con la partecipazione di Leonardo Palmisano, sociologo barese – Giovanna Magistro, ricercatrice presso la stessa Meters.
Si parla della comunicazione sociale e politica via web, e di un personaggio che prende le mosse dal web e che, nonostante le molte proposte televisive, per il momento, vorrebbe restarci. “[…] Perché il web è di certo più libero, e perché se a delle proposte economiche cospicue devono corrispondere delle limitazioni, continuo a preferire la comunicazione via internet”, in questi termini si esprime il giovane regista barese.
Sottolinea che – sebbene sa di non dire nulla di nuovo – l’informazione non è libera, e che per paradosso chi spaccia il proprio veicolo informativo per libero, lo è ancora meno degli altri. Ed in proposito cita ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha censurato una sua chiamata a Beppe Grillo, perché definita in modo lapidario: ‘troppo volgare’!
Si parla, inoltre, di quello che al momento rappresentano i social network, i quali avrebbero potuto essere strumenti eversivi, ma che si sono rivelati essere dei meri mezzi di divulgazione per eventuali campagne elettorali, e di notorietà per i troppi volti televisivi. “Da una parte i politici fanno i loro comizi, ignorando le domande che vengono dal basso; e dall’altra si parla sempre più spesso di quello che si trasmette in tv … Non è quel mezzo rivoluzionario di cui tutti parlano, perché vive di riflesso, e soprattutto non c’è dialogo”, così Alessio sostiene in un momento dell’incontro. E alla domanda di Giovanna Magistro su come nasce il personaggio ‘Pinuccio’, Alessio risponde: “Per caso: faccio satira da un po’ di tempo, e ho provato il personaggio del faccendiere … un personaggio che, tra le altre cose, mi ha dato la possibilità di sdoganarmi dal mio territorio […]”.
Del resto, come aggiunge Leonardo Palmisano, “[…] Se da una parte Pinuccio rappresenta il tipico barese medio, dall’altra rappresenta l’italiano medio formatosi negli ultimi vent’anni, e prodotto della Seconda Repubblica”. “Ma anche della Prima […]”, continua prontamente Alessio Giannone. Un italiano medio, emblema quindi del qualunquismo vigente, ‘Pinuccio’.
Personaggio che, attraverso la sua irriverenza, può parlare con chiunque ed, in particolare, con qualsiasi politico. Personaggio attorno al quale si muove non soltanto la politica, ma tutte quelle dinamiche celate ai più: “al centro c’è la politica, ma ci sono anche tutti quegli apparati vicino ai partiti. […]
E così c’è anche mia suocera che è una grande maestra di una loggia massonica, c’è Sabino non solo cola … e poi c’è Pinuccio che è quello che tutti noi possiamo trovare davanti al proprio comune”. È un personaggio quello di Pinuccio che né ha colore politico e né vuole averlo, perché – come lo stesso Alessio afferma – “non è bello fare satira con una bandiera addosso”.
Utilizza il mezzo del telefono Pinuccio, e tramite il mezzo telefonico parla con la Merkel, Berlusconi, Vendola ed arriva anche a Benny, Sua Santità. Non solo. Per l’occasione entra nel vivo dell’attualità locale e chiama il nostro Sindaco. Lo chiama amichevolmente Sergio e, forse confondendosi con l’assessore alle politiche giovanile, ‘geometra’. Ma infondo ci sta.
E tra la grande … grandissima mozzarella di cemento armato, il visionario park & ride all’aeroporto militare, e l’immaginifica metropolitana, afferma: “Sergio, ma che cosa sono queste strade qui a Gioia??? E che è Kabul, le mine stavano … esplose però, non inesplose”!
Ad allietare il tutto gli intermezzi musicali curati dal cantastorie gioiese Kecco Recchia. Grazie di cuore ad Antonella Lozito e Fabio Guliersi per il loro fondamentale apporto video e fotografico.