LAVARRA: “GIOIA È SPENTA. GIOIA È IN CRISI. È SENZA ALI”
“Sono tornato ancora di recente qui, per salutare i miei affetti. La città è spenta. Basta solo confrontarla con la sua storia o con la vivacità di tempi più recenti, per esempio quelli del primo mandato dell’attuale Sindaco. Tutte le cittadine attorno a Gioia sono avanti.
A Gioia è in crisi l’economia nelle componenti fondamentali: caseario, edilizia, commercio, Ansaldo. È’ sfiduciato lo spirito pubblico e declinante il senso civico. Vi sono fattori generali, certamente. Ma a ciò si aggiunge in modo pesante la tenaglia di un ceto amministrativo che strozza le risorse pubbliche a vantaggio di interessi personali o di ristrette camarille, anche in deroga alle norme. Ceto amministrativo chiuso nel fortilizio e imbarbarito nello stile e nel linguaggio pubblico e privato.
I partiti e i partitini sono appendice di un blocco di potere.
Fra questi il Pd svuotato delle energie politiche e morali migliori. Anch’esso soffocato fin nell’ultimo sussulto di vita autonoma tentata dall’attuale gestione, pure inizialmente propensa a scelte di discontinuità con la “casta” in tutte le sue articolazioni.
Nel Pd la responsabilità più grave è nel patto elettorale fra ceto amministrativo locale e vertici provinciali e regionali, Emiliano in primis. A Bari ne dovranno rispondere per la copertura alla scomparsa del Pd e per la passività con cui osservano l’avanzare del deserto arido che taglia le ali alla speranza di futuro per Gioia del Colle“.
Enzo Lavarra