DONGIOVANNI: “CONTRASTI INSANABILI CON IL SINDACO”
Pubblichiamo, in calce, una intervista rilasciata alla nostra redazione dal Consigliere di maggioranza Leonardo Dongiovanni, che ringraziamo, dai contenuti durissimi, ma allo stesso tempo scevra da condizionamenti.
La sua è una disamina molto critica sia sull’operato del sindaco Piero Longo, che dell’intera maggioranza, su cui volutamente evitiamo di fare commenti lasciando a voi lettori la facoltà di interpretarne e valutarne liberamente i contenuti, le motivazioni, e gli effetti che potrà determinare sui rapporti interni e quindi sugli sviluppi futuri della politica amministrativa locale.
Donato Stoppini
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Consigliere Dongiovanni, a cosa è dovuta la sua posizione critica all’interno della maggioranza, in netto contrasto con il sindaco Piero Longo? E’ un problema politico o ha a che fare con i problemi della città, per esempio l’ospedale, la crescente disoccupazione, le beghe edili, non ancora risolti? Puoi chiarire meglio le reali motivazioni?
La mia posizione critica nei confronti del Sindaco Longo è dovuta principalmente ad una totale assenza di capacità organizzativa da parte del primo cittadino che determina una assoluta mancanza di programmazione e condivisione dei progetti politici che sono stati oggetto del programma elettorale e che non vengono rispettati e in alcuni casi, peggio ancora, vengono eseguiti in maniera diametralmente opposta a quella dovuta. L’ospedale, per esempio, è stato fatto oggetto di una pura azione demagogica quando la sera della vigilia di Capodanno il Sindaco ha inteso proporre il brindisi a suo dire “provocatorio” in ospedale. Tale iniziativa, da me non condivisa, non è stata né preceduta né seguita da alcun atto concreto. Il ricorso al Tar risulta, a mio parere tardivo ed ininfluente, e mi sembra tanto un modo per quietarsi la coscienza. Anche sulla questione delle Ferrovie e della chiusura del passaggio a livello sono in totale disaccordo con il Sindaco e con alcuni illustri esponenti della amministrazione. Più in generale, in questa amministrazione non c’è alcun coinvolgimento delle persone competenti, capaci, oneste e che hanno “la schiena dritta”!
Ancora una volta il sindaco per uscire da questa situazione fa affidamento al “senso di responsabilità” dei consiglieri dissidenti, quindi anche al suo. Ma dopo quanto accaduto, può pretenderlo ancora? E in cosa consisterebbe?
Il richiamo del Sindaco al “senso di responsabilità” è patetico e va respinto al mittente perché non si può tacciare di carenza di senso di responsabilità chi si batte per una azione amministrativa puntuale e coerente con gli interessi della città.
Il pomo della discordia all’interno della sua maggioranza è davvero Sante Celiberti o è da ritenere solo la punta dell’iceberg, una sorta di parafulmine di un malessere più profondo?
Come potrai capire da quanto innanzi, il “pomo della discordia” non è Celiberti ma il problema è generale e di sistema. C’è una voluta assenza di dialogo sulle questioni importanti che attengono alla realizzazione del programma amministrativo ed i nodi puntualmente arrivano poi in Consiglio Comunale dove non si può pretendere che i consiglieri facciano il parafulmine di errori altrui.
Per entrare in Consiglio Comunale ha affrontato con fiducia ed entusiasmo un ricorso legale contro Filippo Donvito, oggi si dimette dalla carica di coordinatore politico di “Alleanza per Gioia”. Cosa c’è che non va e cosa non le piace di questa politica locale?
La battaglia legale e giudiziaria che ho dovuto affrontare per entrare in Consiglio Comunale certamente costituisce la più bella ed entusiasmante esperienza che, fino ad oggi, ho maturato dal mio ingresso in politica. Anche il mio bagaglio professionale si è arricchito con tutti i ricorsi e controricorsi che ho dovuto fronteggiare fra Tar e Consiglio di Stato a volte confrontandomi con illustri amministrativi ai quali ho l’orgoglio di avere tenuto testa inanellando una serie di risultati positivi. Le mie dimissioni dalla carica di Coordinatore del gruppo “Alleanza per Gioia” sono il frutto di una serie di contrasti insanabili con il Sindaco per le motivazioni politiche e di merito che sia pure brevemente e per sommi capi, ti ho innanzi evidenziato.
Questo modo di fare politica di Piero Longo, più propenso all’apparire che alla soluzione dei problemi della città, ha o no indebolito il centro-destra?
Io credo che Piero Longo abbia non solo la responsabilità amministrativa che gli rinviene dalle funzioni di Sindaco ma anche una enorme responsabilità politica come garante della coalizione di centro – destra: credo che non stia svolgendo al meglio né l’una né l’altra di queste funzioni.
Lo slogan elettorale “Ora si cambia”, dopo tre anni di governo, è stato mai attuato?
L’”ora si cambia” non è stato certamente attuato ed è proprio per questo motivo che non intendo più essere silente di fronte ad una responsabilità che, come consigliere comunale, sento anche sulle mie spalle nei confronti della città. Purtroppo di fronte all’inerzia del Sindaco rispetto alle grandi questioni di metodo e di merito che sin dal mio insediamento gli ho sottoposto, non mi resta altra strada che quella di rendere pubbliche le mie osservazioni ed i miei pensieri nella speranza di potere dare un contributo utile alla città.
A prescindere dalla durata dell’amministrazione Longo, che rischia di concludersi prematuramente, in che direzione va il suo futuro politico?
Ad oggi non sono assolutamente soddisfatto del mio rapporto politico e direi anche personale con Piero Longo, quindi il mio futuro lo vedo, comunque, lontano da quello dell’attuale Sindaco.
Vestendo i panni di cittadino, più che di consigliere, quali sarebbero le priorità su cui intervenire per far crescere la città?
Incentivi commerciali ed artigianali per favorire la crescita della piccola economia che è poi il cuore della nostra piccola realtà locale, decoro e verde urbano che richiedono uno stravolgimento radicale impegnando risorse che abbiamo e che invece sono indegnamente sperperate in altre direzioni, potenziamento concreto dell’attività indirizzata al sociale utilizzando al meglio tutto il patrimonio immobiliare comunale che è allo stato inutilizzato e/o male utilizzato.